venerdì 28 agosto 2015

Non solo ... soldi


Prima che ti addentri nella lettura, ti avviso che se stai cercando un sito dove trovare idee per guadagni facili,  questo articolo non è adatto a te.


Si legge un po’ dovunque e si sente ogni giorno sempre più, quanto la crisi stia aggredendo a macchia di leopardo i settori più diversi del lavoro, e leggere articoli dove si promettono soldi facili mi mette una grande tristezza. 

Stai lontano da chi ti promette attività redditizie e veloci, ti stanno semplicemente truffando. Fermati un attimo a pensare: se conoscessi il modo di sbancare lo diresti a tutti oppure te lo terresti per te? 

La lezione e’ chiara: bisogna muoversi per cercare le opportunità, bisogna cambiare e rimettersi in discussione, bisogna rischiare per migliorare, bisogna investire per fare progressi.

Un altro grandissimo insegnamento: non si lavora mai per i soldi (e oggi come oggi si é già fortunato ad averne uno). Si lavora per perseguire un sogno. I soldi sono una conseguenza, e lavorare solo per essi a me personalmente mette tanta tristezza. 

Mentre se lavori per raggiungere un obbiettivo, perseguire una passione, il tempo vola, non deve essere per forza un sogno grandioso.  L'importante è che sia il tuo, poiché i sogni veri non solo danno significato all'esistenza, ma fanno star bene con se stessi, accrescono l' autostima, diventando autentici,  prendendoci per quel che siamo senza autocritiche. 

Quindi anche se sei un impiegato d’ufficio, un freelance o un modesto operaio, qualunque sia la tua scelta è importante capire e credere nella tua decisione, altrimenti  la tua esistenza potrebbe diventare un duro cammino da percorrere. 

La verità è che puoi cambiare qualsiasi aspetto della tua vita, ma solo se decidi di farlo e ti impegni per raggiungere il tuo obiettivo.

martedì 25 agosto 2015

E mela fú






Per quanto un frutto possa essere  scontato ed insignificante, in realtà può nascondere la sua vera essenza e importanza. È il caso della mela. Nella storia dell’umanità il celebre frutto della conoscenza ha assunto significati ed interpretazioni diverse, spesso  complessi e coinvolgenti, a seconda del quadro storico e della civiltà. 

Da Eva a Biancaneve, passando per Ercole e i pomi d’oro. Morsicata, come quella voluta da Steve Jobs per la sua Apple, bacata come quella dipinta dal Caravaggio. 

Assume addirittura aspetti controversi, con una sfumatura negativa, dato che nella Genesi é associata al principio di tutto. Quando, Adamo ed Eva sono cacciati dal Paradiso terrestre dopo aver addentato il frutto proibito. 

Alzi la mano chi al nome di  Newton non collega immediatamente la mela alla legge di gravità, condizionando le credenze scientifiche con la fisica classica della causa-effetto, smentita oggi dalla fisica quantistica.  Leggendaria é la prova  di Guglielmo Tell. 

L’oggetto “mela” porta con sé un significato culturale di antichissima data, narrato in storie che giungono a noi da molto lontano. La mela è arte, religione, mitologia, economia, persino progresso  e salute.  Chi non conosce il detto: "una mela al giorno toglie il medico di tornò".  

Un frutto che si reinventa continuamente  per dar luogo a cambiamenti epocali pur nella sua semplicità. la storia della mela ci dimostra che non è necessario fare miracoli, per provare a cambiare strada e rimanere perennemente al centro del proprio nucleo. 

Come sarà la mela del domani? Sicuramente difficile da cogliere, e spesso dopo averle digerite ci rimarrà in bocca il sapore rangito della sua essenza.

domenica 16 agosto 2015

arte di strada, tra sacro e profano


Immancabilmente, anche quest'anno,  mi sono ritrovato a girare sul sagrato del Santuario più famoso del mantovano, appuntamento irrinunciabile per chi come me ama l'arte dei madonnari. Sorto sulle rive del Mincio, la dove in principio  c’era un rudimentale tempietto con dentro l'effige della Vergine, meta di pellegrinaggio per pescatori e boscaioli. 

Con il passare degli anni la fama dell'effige presto valicò i confini di quel borgo, la sua popolarità crebbe a dismisura tanto che, Francesco Gonzaga, per scongiurare l’incubo della peste, era il 1399, fece addirittura il voto di innalzare un sontuoso tempio. 

Da allora davanti al tempio, nel cuore dell’infuocata estate mantovana, il sacro e il profano s’incontrano. I madonnari coi gessetti da una parte, che costituisce un enorme laboratorio artis­tico all’aperto e la festa con le bancarelle dall’altra. E poi c'è chi arriva soltanto per fare colazione con  il tradizionale panino con il cotechino. 

I “Madon­nari”, erano  pellegrini che si guadagnavano il viaggio dipingendo madonne lungo le vie che li portavano verso mete lontane, immagini benedette in cambio di un tozzo di pane.

Oggi gli intenti devozionali sono solo ricordi lontani, ma i madonnari sono ancora degni di questo nome antico, che ha ancora odore di strade, libertà, di spiritualità.  

Sull’asfalto, creano grandi ripro­duzioni di quadri famosi d’arte sacra o immag­ini di pro­pria fan­ta­sia ded­i­cate alla Madonna, e qui  l'artista sempre più sudicio nel suo corpo a corpo col selciato, completa la sua opera abbagliante, una specie di miracolo. 

C'è giusto il tempo di uno scatto, per poi lasciare le opere in balia degli eventi atmos­ferici, des­ti­nate a sciogliersi al primo acquaz­zone, rima­nendo fedeli nella loro stesura iniziale, solo negli scatti fotografici. Ma l'arte di strada è anche questo, un ultimo flash su profili perfetti, prima che tutto svanisca prima del tempo....










venerdì 14 agosto 2015

Il destino, Dio e il mio cane



Spesso mi fermo a pensare se abbiamo la libertà di decidere cosa fare, e nei momenti di maggiore isterismo mi spingo addirittura a voler capire quale è il senso della vita. 

Così anch’io, rientrando nella categoria dei folli, ho dedicato tempo, e per fortuna non denaro, a cercare di capire  se ciò che facevo era il risultato di una volontà della mia testardaggine, oppure era semplicemente  un binario prestabilito da parte del treno costitutivo della mia vita. Se fosse la seconda ipotesi, cioè l’assenza di ogni responsabilità dell’individuo su qualsiasi sua azione, egli risulterebbe un semplice esecutore coatto di un fatto prestabilito dal destino.

Il discorso diventa ancor più complicato, se in esso si introduce l’esistenza di Dio. Generalmente lo intendiamo come un’entità assoluta, eterna, creatrice dell’universo, degli esseri umani, degli eventi della storia. Ma allora, gli esseri umani sono semplici esecutori di azioni volute da Dio? 
Credo che mi stia sfuggendo qualcosa.
Sono ovviamente domande, ma alle quali viene data una risposta consolatoria: "Abbi fede in Dio, tu non puoi capire la grandezza di Dio" Oppure: "Dio ti ama, ti dà la sofferenza per provare la tua fede, perché ti vuole vicino a Lui".

Il risultato? Una gran confusione, e un profondo smarrimento, soprattutto tra chi vorrebbe credere in Dio e alla sua grandezza.

Per trovare la mia risposta, mi sono rifatto al mondo animale, e soprattutto ho preso in considerazione l’amico per eccellenza dell’uomo: il cane. Capace di donare  tanta gioia e procurare tanta tenerezza per la loro gioiosità, e trarne noi stessi  giovamento, per aver consentito la creazione di vite felici.  Ma poi la realtà arriva e presenta il conto, riproponendo la solita domanda: "Che senso ha avuto la sua vita"?
Il cane pensa di essere lui a decidere la sua vita, ma in effetti è solo padrone  di un aspetto minimo della sua esistenza. C’è  qualcuno al di sopra di lui che stabilisce ogni  fondamentale aspetto per ragioni che,  ben difficilmente potrà  immaginare.  Sei tu che decidi quando è ora di mangiare, o di andare a passeggio, o di andare dal veterinario!


l’esempio potrebbe apparire troppo lontano dalla realtà umana, ma basta un po’ di obbiettività, per capire che certe verità sono rilevabili dalle situazioni di vita di qualsiasi animale, perfino di quelle dell’uomo.


 È evidente che, l’esistenza umana è scandita dal "fare": fare tutte quelle cose che riteniamo giusto fare per difendere la nostra vita, i nostri ideali, i nostri affetti, le nostre cose. È importante comprendere che per modificare le cose c’è bisogno di coinvolgere le forze fisiche, di tirar fuori quel Kilogrammo che è presente in te. Un falegname che volesse fare una sedia si mette a tagliare pezzi di legno, a fissarli tra essi, e non aspetta che il destino faccia il suo corso o magari aspetta la volontà di Dio. 

Tutto questo ha anche  un aspetto particolarmente inquietante nell’esistenza: l’aleatorietà del futuro. Ovvero, che ciò che ci succede è imprevedibile e non dipendente dalla nostra volontà: noi possiamo sì attivarci per perseguire uno scopo, ma l’eventuale raggiungimento dell’obbiettivo dipende sempre da fattori esterni non prevedibili o non conoscibili a priori. In ogni modo nel momento in cui arrivo al confine della mia vita, e mi ritrovo a pagare dazio per poter oltrepassare, non resto con il rammarico di non averci almeno provato, perché la gioia è sempre gioia, anche se non deriva da comportamenti intelligenti, e statene certi che i miei non lo sono di certo. Lo diceva anche Lorenzo il Magnifico quando saggiamente diceva: "Chi vuol esser lieto sia, del doman non vè certezza".