martedì 31 gennaio 2017

dal filosofo al ciarlatano


Spesso mi chiedo se quelli che partecipano ai corsi di life-strategies poi riescono a farsi riconoscere almeno qualche punticino di invalidità permanente?

Spero vivamente di si, anche perché davanti alla commissione medica hanno l’attenuante di aver pagato per farsi fare la life strategy. Spesso mi chiedo ma a cosa servono questi corsi, se poi la vita non è che l’esatto opposto di ciò che avviene mentre io sono troppo distratto a viverla.

Di fatto la filosofia è sempre esistita, la figura del filosofo sono sempre state ascritte a pensatori, maestri. Ma in questi ultimi anni, grazie all’avvento del web, questi “filosofi” sono cresciuti in modo esponenziali. Si perché i cosiddetti Guru, chi fa il maestro di vita, e che possono darti tutte le risposte alla vita, di fatto si appoggia alla filosofia. È importante quindi riuscire a capire chi è veramente filosofo e chi un ciarlatano, in modo da proteggere il deretano, altrimenti oltre ai soldi rischiate di veder persa anche la vostra verginità.

il filosofo quello vero parla sempre costantemente in primo luogo di fonti di opinioni di interpretazioni che lo contraddicono. Questo è un metodo ossessivo della filosofia da Cartesio a Spinoza da Hegel ad Heidegger, il filosofo è colui che prima di qualsiasi conquista, mette davanti tutti gli ostacoli li affronta di petto ne riconosce la concretezza. Dopo di chè, li riporta  al lettore o al suo discepolo e lo mette in condizioni pensare con la sua testa. Al contrario il ciarlatano è colui che non solo omette le fonti che lo contraddicono e lo smentiscono, ma utilizza il proprio metodo interpretativo per manipolare qualsiasi fonte in maniera tale da confutare le sue tesi.  Cioè il ciarlatano non si informa, non  discute su un argomento, ma  è in cerca di costanti conferme.  Allora non importa quale sia la sua teoria, l'importante è che ogni cosa intorno a lui, in qualche modo  alchemico è complicato gli diano ragione, e ogni contraddizione ogni obiezione diventano magicamente argomenti a favore della sua tesi farneticante.

ciarlatani sappiate che prima o poi tutti i fantasmi dei filosofi che avete  manipolato in maniera così subdola verranno a cercarvi per capire se realmente ci siete o ci fate.  

Non credo alla famiglia perfetta …. Amore svegliati ci sono le gocciole … ma credo in una coppia che litiga ed escono sbattendo la porta, ma dopo tornano per chiedere scusa. Non credo a chi la mattina appena alzato e ritiene di essere già pieno di energia, ma credo a chi spaccherebbe in due la sveglia che suona senza pietà.  Non credo a chi pretende di dirmi cosa sia giusto per me. Basta poco per rendersene conto, basta farsi un giro nel mondo reale, scoprirai che c’è un appiattimento di stili impressionanti.

Molti seguono questi guru proprio come farebbe tua figlia con il Gabry Ponte del momento. Hai mai dovuto accompagnare tua figlia  ad un concerto? A me è capitato, flotte  di nevrotici urlanti che si strappano i capelli anche se il loro idolo scorreggia al microfono


Sono convinto che finchè si è su un palcoscenico, reale o virtuale e quello che si vede è fatto di lustrini, papillon e tanta opulenza, non è e non può essere reale. perchè se un giorno, che auguro non arrivi mai, capitasse di dover scendere nel fango, sono convinto che rimarrebbe davvero ben poco.


lunedì 30 gennaio 2017

La post verità vi renderà post Liberi


Parliamo di post verità quel concetto secondo il quale qualsiasi contenuto qualsiasi verità qualsiasi dato qualsiasi fatto è impregnato della forma con cui viene esposto. Le verità quindi non esiste oppure se esiste non dobbiamo curarcene perché è molto più importante  la narrazione che ne facciamo.

oggi giorno viviamo in un'epoca in cui la post verità sta mostrando tutti i suoi aspetti le sue conseguenze sia quelle positive che quelle nefaste. Se da un lato abbiamo l'esplosione della cultura di massa come mezzo di comunicazione capillare dall'altra parte abbiamo le bufale prive di forme e contenuti o verità. Viviamo nell'epoca in cui in l'esperto il detentore della verità viene messo alla pari con l'opinionista.

Spesso anche quando vengono diffusi i dati, questi non bastano, perchè molto spesso sono meno importanti rispetto alla narrazione che sta alle loro spalle, e questo è un problema enorme perché le bufale che stanno dilagando esplodendo proprio da queste narrazioni.

l'epoca della post verità sta portando a una preoccupante escalation della falsa narrazione, le fonti che costruiscono le narrazioni che dovrebbero essere ricche di verità, non contano più nulla. Costantemente discuto con persone che condividono notizie false senza avere minimamente idea di quale sia la fonte che ha prodotto quella notizia, ma la cosa più incredibile è che molto spesso non si sono neanche posti il problema di chi avesse diffuso la notizia.

Spesso ci si informa non per mettere in discussione l’argomento, ma ci informiamo per trovare conferma di ciò che già pensiamo. A volte ci basta soltanto il titolo, e se ci conferma un'idea che già avevamo, ecco che il tasto condividi viene premuto senza pensarci due volte.  Ed ecco che dilaga la retorica del perché voglio allora posso.

Bisogna ridare centralità al concetto di incontro fra mente e realtà, senza questo bisogno spasmodico di svalutare l'una o l'altra, si tratta insomma di valorizzare la verità attraverso la narrazione  e non svalutarla. Altrimenti si rischia che  la verità diventa accesso solo per le  persone che condividono i loro sentieri. E spesso capita  che le persone si sono lasciati convincere da sentieri alternativi che purtroppo raccontano falsità.

La soluzione non è tanto eliminare dal tessuto democratico queste persone, sta invece nella necessità da parte di coloro che una verità ce l'hanno di rivedere il loro modo  con cui si arriva a quella verità. In modo tale che, chi oggi  segue altri sentieri e possa venire coinvolta in una storia diversa, in una narrazione efficace e che abbia come obiettivo finale,  come traguardo non la falsità la demagogia e il populismo.

Una cosa è certa, e che non è la verità ad essere relativa, ma  è la relatività ad essere vera, e per questo che credo nel valore della divulgazione ovvero in quell'atto che porta chi è detentore di conoscenze a diffonderle oltre ogni ragionevole dubbio, modificando il linguaggio, in modo tale che il messaggio raggiunga il maggior numero di persone.  questo perché il sentiero che ha portato un luminare della scienza  ad acquisire delle conoscenze, è  ben diverso di quello di una mamma impegnata ogni giorno a capire se bisogna o non bisogna vaccinare i propri figli.

Quello che non dobbiamo però affermare, è che la post verità non va censurata. Questa diventa pericolosa solo se viene lasciata in pasto ai mentecatti, altrimenti non  fa altro che disegnare un cambio di paradigma che ci impone di ampliare le nostre conoscenze e forse ampliare la prospettiva che finora abbiamo adottato intorno alle verità.

lunedì 23 gennaio 2017

il senso della collettività


Il senso di partecipazione civile costituisce il valore di uno Stato che intende essere legato alla democrazia.

Se non riusciremo a capire tutto questo, il dolore ed il sacrificio di tanti uomini, donne e pure bambini saranno stati inutili. Quello che intendo dire, richiama le vicende che in questi ultimi mesi, dall'agosto scorso sta continuando a dare spallate ad un territorio già in ginocchio. al sisma senza fine si è aggiunto un evento atmosferico straordinario che ha paralizzato strade e autostrade isolando interi Comuni.

Quello che come al solito viene messo sotto inchiesta e la macchina burocratica, ma è la cosa giusta da fare?

davanti alle emergenze dovrebbe prevalere il senso della collettività quelle cose che fanno di un paese una Nazione. insieme le correnti politiche che solitamente se le suonano di santa ragione su mille distrazioni, davanti a una catastrofe del genere si dovrebbero unire.

fatto salvo il diritto di critica dell'operato di chiunque, di verificare che tutto sia stato fatto come si deve. È  mai  possibile, che fino a ieri la protezione civile fiore all’occhiello di una Italia allo sbando, sia diventata all’improvviso la causa o l’effetto dell’ecatombe avvenuto all’hotel Rigopiano?

Legittimo tutto lecito il diritto di critica, è importante e sacrosanto però forse mentre infuria ancora la tormenta e il terremoto non dà tregua,   risulta essere ingiusta tutta questa critica. Perché in questo modo ci si dimentica di quegli uomini che rischiano di morire, e che sono arrivati a piedi nella neve per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto.


Forse sarebbe il caso di lavorare tutti insieme, invece di polemizzare sarebbe meglio stringersi intorno agli uomini e alle donne che si fanno  in quattro per gestire l’emergenza. Per la Commissione, così come dovrebbe essere, sara il frutto di un'analisi successiva agli eventi a stabilire le responsabilità.