Quando si è figli non si comprendono gli errori dei genitori ma quando la situazione si inverte allora arriverai a comprendere, così come un giorno mia figlia comprenderà i miei.
Si è più tolleranti perché si conosce il percorso di
vita di ognuno, i limiti e le debolezze e si cerca di essere migliori e di dare
di più di quello che si è ricevuto.
Ai figli diamo noi stessi, il nostro coraggio, offriamo
loro il nostro sguardo sul mondo per permettergli di confrontarsi e
rispecchiarsi. Mio nonno mi ricordava sempre che i vecchi pescatori dicevano
che l’educazione non è dare ai figli del pesce ma insegnare loro a pescare e
quindi a camminare da soli.
Dei mie ricordi purtroppo mi resta solo il camminare da
solo perché nessuno mi ha insegnato a pescare. Da solo ho percorso la mia strada,
a volte con successo e a volte sbagliando. Quello che più mi duole è il non
aver ricevuto quella “pacca sulla spalla” che infonde tanta sicurezza, tanta
fiducia in se stessi, quella parola di conforto, incoraggiamento, che ti fa
sentire che non sei solo. Ancora oggi cerco continuamente conferme perché non
so dove aggrapparmi.
Per mia figlia ci sono e ci sarò sempre, dando a lei
il mio sostegno e la mia parola sperando di trasmettergli gli strumenti necessari per vederla crescere
libera e forte.
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