L’Italia
resta sempre, in Europa e nel mondo, fanalino di coda in fatto di
diritti civili, nessun grande vecchio ha firmato una petizione a favore
dei diritti degli omosessuali.
Ho
avuto la possibilità di conoscere e lavorare con persone "gay", io
voglio semplicemente definirle culturalmente differenti, è vi posso assicurare
che ho capito più cose da loro per quanto riguarda la sensibilità umana e il
rispetto verso gli altri e non da coloro che si ritengono "normali" eterosessuali.
Il nostro è il paese delle contraddizioni, le persone, per salvaguardare la loro immagine, di giorno giudicano e di notte li vedi in giro con i trans... questo è un dato di fatto.
Ho sempre considerato aberrante che ci sia chi viene discriminato per le
sue preferenze sessuali. In che modo un omosessuale è peggiore come essere
umano? E ciò che più scandalizza è che, quando si interviene, lo si fa
senza cognizione di causa, rendendosi il più delle volte protagonisti di
dichiarazioni che, ai limiti dell’assurdo, ricordano – purtroppo – i soliti
vergognosi e ridicoli luoghi comuni.
Leggendo TU STYLE, giornale prettamente femminile ma con ottimi spunti di riflessione, mi sono imbattuto in un articolo che tratta della presentazione del gay pride, sfilata tradizionale e colorata ideata in favore dei diritti degli omosessuali, che si svolgerà a Palermo a fine giugno, e sono rimasto davvero colpito da come il Sindaco ha messo in prima persona la faccia, al di sopra di ogni polemica. Non voglio negare che sicuramente in tutto questo non abbia pensato all'indotto che questa manifestazione porterà nelle casse del comune ma va comunque elogiato perchè non è da poco portare un evento di questa portata in una regione dove la parola "gay" è vista ancora come un insulto provocatorio nei confronti del maschio, dove l'omosessuale è un "malato"
Palermo sta
lavorando affinché nell’immaginario collettivo questo evento diventi
un’occasione per scardinare gli stereotipi. In poco tempo il consiglio comunale
ha anche approvato due mozioni, una contro l’omofobia e l’altra
a favore del riconoscimento delle coppie di fatto.
E’
difficile far capire che i diritti civili non sono mai in alternativa
ai diritti sociali: ma che, al contrario, gli uni si portano appresso gli
altri, sempre. E’ difficile far capire che dev’essere affermato con forza
ogni tipo di diritto eticamente dovuto, mentre è solo un’illusione quella
di barattarne alcuni con altri.
Solo
un Paese in cui i diritti civili non sono diversi a seconda degli orientamenti
sessuali così come non sono diversi per il colore della pelle o per orientamento religioso, in cui le persone sapranno riprendersi in mano il loro futuro, sarà un Paese
fatto di cittadini e non di sudditi.
Per quanto riguarda le adozione
invece non sono d’accordo. Iniziamo piuttosto dal semplificare le regole del
gioco, ancora adesso una famiglia eterosessuale che vuole adottare un figlio
deve sottoporsi ad un iter burocratico controverso ed assurdo», non esiste
il diritto all’adozione e ciò vale per tutte le coppie, anche quelle
eterosessuali, naturalmente.
Noi non abbiamo il diritto ad avere un bambino, è il bambino che ha
diritto ad avere dei genitori. Il suo diritto è prevalente sul mio
perché è lui la parte lesa, la parte debole.
Per capirlo dobbiamo fare una differenza tra i “diritti delle persone" e il “Diritto del bambino”. Ecco, a mio avviso la parola chiave è proprio “Diritti dei bambini” che, concedetemelo, sono ampiamente più importanti dei Diritti delle persone adulte, ed è ciò che deve essere tutelato, solo il diritto degli orfani a poter crescere in un contesto familiare che possa loro garantire una esistenza dignitosa, ed un sano sviluppo psichico.
Quello che mi lascia perplesso (ed è per questo che parlo di Diritti dei bambini) è l’inclusione nella società dei bambini adottati da coppie omosessuali. Mi spiego meglio. Nella società attuale la famiglia viene vista come formata da un padre e da una madre e così i bambini sono figli di padre e di madre. Un bambino con due padri oppure due madri verrebbe automaticamente discriminato dagli altri. E’ un rischio che non può essere sottovalutato.
Mi direte che da qualche parte bisogna pur iniziare per cambiare questa società. Mi sta bene, ma non sulla pelle dei bambini. Vogliamo cambiare la società attuale? Bene, facciamolo per gradi. Iniziamo dal riconoscimento delle coppie omosessuali e dalla possibilità per queste coppie di contrarre il matrimonio, solo quando non ci sarà più il rischio per quei bambini di essere discriminati dagli altri allora potremmo parlare di adozioni
Poi concedetemelo ... Non è vero che ci
siano nel mondo tutti questi bambini da adottare. Sono molte di più le famiglie
che desiderano farlo. E questo perchè im molti Paesi per esempio è preclusa
l’adozione da parte di stranieri. Se un Paese si apre all’adozione
internazionale “ammette” la propria incapacità di tutelare i propri bambini. Il
caso della Romania è eclatante. Per entrare in Europa ha sacrificato i suoi
bambini.
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