Meglio
prendere atto dell’identità della persona con cui si ha a che fare e ridefinire
le distanze.
Spesso mi sono imbattuto in persone che mi definiscono ambiguo e
ipocrita, ma mai nessuno ha cercato un confronto diretto per un ipotetico
chiarimento. E poi le senti spettegolare degli altri.... spudoratamente ..
ditemi se questa non è ipocrisia ... non è ambiguità.
Io
personalmente sono sempre stato aperto al confronto, a chiarire qualsiasi incomprensione, al contrario di chi millanta
false moralità ritenendosi superiore
agli altri nei modi e negli atteggiamenti, ma per chi non lo sapesse siete
proprio voi i veri ipocriti, Si proprio voi che millantate qualità morali e vi attribuite
apertamente caratteristiche positive sapendo di mentire.
E’
ipocrita colui che “predica bene e razzola male” e chi si guadagna
l’approvazione altrui con la menzogna, salvo poi tradirla alle spalle, spesso
senza un motivo e senza trarne un reale beneficio.
Anche
se può essere spaventoso pensarlo, l’ipocrisia è una costante nelle relazioni
umane e, anche se in misure diverse, non c’è persona che non sia o non sia
stata ipocrita. E’ paradossale, ma la più controproducente delle ipocrisie
consiste proprio nella pretesa di essere sempre sinceri e coerenti. Le persone
che danno un’impronta così ferma e granitica al proprio comportamento cadono in
contraddizione.
Il
fatto è che l’ipocrisia in ognuno di noi è una strategia alla complessità delle
relazioni sociali, necessaria, ma solo
se utilizzata con consapevolezza e a piccole dosi. Spesso omissioni e bugie
sono più funzionali di crude e taglienti “verità”.
L’ipocrisia è invece patologica quando diventa un modo stabile e persistente di relazionarsi con gli altri e con se stessi, quando viene attuata come una manipolazione automatica delle percezioni altrui e quando stabilisce una contraddizione tra ciò che si dice e ciò che si fa. Ancora peggio se reiterata, l’ipocrisia diventa un vero e proprio stile comunicativo.
L’ipocrisia è invece patologica quando diventa un modo stabile e persistente di relazionarsi con gli altri e con se stessi, quando viene attuata come una manipolazione automatica delle percezioni altrui e quando stabilisce una contraddizione tra ciò che si dice e ciò che si fa. Ancora peggio se reiterata, l’ipocrisia diventa un vero e proprio stile comunicativo.
Inutile
scagliarsi contro l’ipocrita. Contro chi rinuncia a una relazione aperta, sincera e
viva in favore di un rapporto controllato da strategie e falsità finalizzate a
conquistare un’illusione di superiorità nei confronti con gli altri.
L’ipocrita
percepisce il prossimo come ambiguo, inaffidabile e non meritevole di onestà e
fiducia. Spesso, scoperto e sbugiardato,
diventa oggetto di conflitto, cosa che, nella sua psicologia conferma e
rafforza l’idea di un mondo “nemico”. In questo senso, ribellarsi e metterlo alla berlina non serve a nulla.
Gli
ipocriti più abili riescono facilmente a ribaltare le responsabilità sull’altro
per costringerlo a tornare sui suoi passi, sino alla successiva coltellata alle
spalle.
Cercare
chiarimenti è impossibili, posto di fronte al chiarimento l’ipocrita
contrattacca su chi ha osato smascherarlo. L’ipocrita, purtroppo, ha il potere di tenerci
in scacco, meglio allontanarsene il prima possibile.
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