Io
questa cosa che adesso
vanno di moda solo le start up dei giovani non la mando tanto giù, che c’è un
gran parlare di start up, che c’è un gran finanziare di start up, ma tutti
quelli che ci stanno dentro devono avere meno di un tot anni e quel tot anni di
solito è meno di 35.
Oggi
leggendo un articolo mi è tornato in mente questa cosa qui, perché insomma, anche noi che
siamo nati in quegli anni là, in cui la rivoluzione era possibile, ma era
possibile anche l’opulenza degli anni 80, i baby pensionati e le case al mare
di famiglia e le vacanze di 3 mesi e le gite rimborsate dall’azienda e i
liceali che diventano i dirigenti del domani e gli ingegneri che li assumono
prima della Laurea, allora anche noi, che non siamo più giovani ma manco
stanchi della vita, nel pieno dei nostri anni, potremmo averla quella voglia
lì, di trasformare un’idea in una start up.
Che sono assolutamente d’accordo che bisogna fare
largo ai giovani e che la generazione di chi ha 25 anni oggi, in Italia, è
particolarmente scalognata in termini di lavoro, ma anche noi che ne abbiamo 40, di anni, non è
che poi ce la siamo passata bene, sempre sulla punta del baratro, cresciuti in un mondo vecchio,
mentre il nuovo già si faceva avanti e noi nemmeno ad accorgercene.
Siamo
la generazione di quelli che sembrava dovessero rimanere giovani per sempre, ad
un tratto ci siamo trovati in un mondo dove
tutte quelle robe che ci raccontavano, non si sono mica tanto avverate.
Ricordo
una prof di matematica che sembrava Renato Zero, alla fine degli anni 90, dire
che noi sicuramente saremmo stati i dirigenti del domani, con una preparazione
così, se entro 2 anni non avessimo guadagnato almeno 4mila euro, ecco avremmo
potuto considerarci dei falliti. Era il 2002.
Noi ci siamo trovati schiacciati
dai vecchi che non se ne volevano andare, e pensare che tanto di tempo ce
n’era, che tanto noi eravamo dei privilegiati, che il posto fisso prima di
tutto (ma tanto ce n’era per tutti) e alla fine in pochi abbiamo davvero tirato
fuori la voglia di osare. Altri hanno aspettato fin quando si poteva e poi ad
un dato momento si sono accorti che ormai erano vecchi per il posto fisso.
Quelli che sono stati un po’ più
lucidi, magari ci hanno anche provato a mettere su delle aziende, ma tutto un
po’ dopo, tutto un po’ meno urgente, che quando sei una generazione che ha
dietro i privilegi dei tuoi genitori e davanti il baratro, non è mica semplice
accorgersi subito che il tempo stringe per tutti.
E
allora ecco, ci sono un sacco di 40 enni che le start up le vorrebbero fare
adesso, adesso sembra sia diventata una
moda, sembra sia un sinonimo di giovane, mentre non sta scritto da nessuna
parte che uno debba pensare a nuove idee solo perché è giovane.
Poi
oh, anche se siamo dei quarantenni, di energie ce ne sono ancora da spendere,
di cose da dare ne abbiamo ancora. Noi quando avevamo 25 anni, la parola Start
Up ci faceva venire in mente solo il dado da brodo e adesso che di anni
ne abbiamo 40, non vedo perché tagliarci fuori da finanziamenti e sgravi.
Che
poi soprattutto le donne, a 40 anni magari cominciano ad avere figli più grandi
e allora viene proprio la voglia di dire ecco il mondo del lavoro, quel mondo
del posto fisso e del dirigente del domani mica mi rappresenta, però io delle
idee ce le ho ancora, non sono ancora da mettere in naftalina. Ho anche
abbastanza saggezza, che a 40 anni quasi tutti (io su di me ho spesso dei
dubbi) siamo più saggi e magari è la volta buona che ci riesco davvero ad
avviare una start up!.