TRA ME E IL MIO FUTURO
Mi sembra ci
siano persone che aspettano il futuro come un’ossessione. Ovvero sono vampiri
del presente che ne succhiano il sangue voracemente.
Il presente lo
considerano come un ponte traballante fatto di canne di bambù.
…Ricordi di anni passati mi sovvengono… quando a 20 anni pensavo
"chissà cosa mi porteranno i 30" e così via. Però non ho mai
avuto l'ossessione di raggiungerli. Ora che li ho raggiunti, la revisione degli
anni mi porta ad una verifica: 20 anni insignificanti, 30 anni incasinati, alla
soglia dei 40 anni cosi così, 50 vedremo…!Ho imparato che la costruzione
progettuale del presente è la cosa migliore, perché il presente è l'unico tempo
veramente "mio".
Il passato è
andato, il futuro non ha niente a che fare con me e forse non lo raggiungerò
mai. Fateci caso al presente: disegniamo le scelte, fabbrichiamo i progetti
viviamo i nostri affetti. Comprendo l'angoscia o il volere che il futuro si
affretti, solo in casi nel quale il presente è veramente orrendo,
insopportabile: la speranza di cambiarlo passa da una cruna, verso il
futuro.
Forse la mia è
la visione di una persona che comunque ha raggiunto (dal suo passato al presente
attuale) degli obiettivi. Raggiunti questi stepp, oltremodo positivi, potrei
anche adagiarmi nel presente, sorta di "bon vivre"...
Ma non è così:
amici e conoscenti a pari condizione, s'affrettano ancora verso obiettivi che a
tutti i costi vogliono raggiungere assolutamente entro breve tempo, senza che
abbiano capito che acuire i valori dell'oggi vuol dire prolungarne il gusto del
domani …...
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