In questi ultimi anni ho sentito forte la
crepa che si è creata dentro di me.
Il mio me romantico, sognatore,
passionale, si è scontrata con una realtà spesso arida e povera di voli del
cuore e della mente. Crepe che inevitabilmente hanno solcato il mio sentiero,
facendomi sentire ogni giorno sempre più solo. In questa solitudine, che non
produce suono, che lascia soltanto note stonate, mi sono sentito come uno
strumento scordato, incapace di produrre suoni armonici, sentendo a volte come
una maledizione la mia propensione alla vita.
La solitudine lascia segni
indelebili, di sofferenza e di paura.
In questi ultimi anno della mia
vita, quando più forte è diventata la tristezza nel cuore, tanto più ho cercato di non
combattere la mia solitudine, ma di nutrirla, dei miei pensieri, dei miei
sogni, della sete di amore e non di fama, della ricerca di attimi e non di
eterno, di un senso da dare alle cose e non di vedersele semplicemente accadere, di ricercare negli avvenimenti un significato profondo, di non
adagiarmi su fragili conquiste ma di lottare sempre per me stesso, per ciò che
amo e per ciò che fa ...
... VOLARE IL MIO CUORE ...
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