Gli strumenti sono accordati,
i suonatori son pronti davanti agli spartiti. La rappresentazione della prima è sempre emozionante. Il concerto
è la nostra vita.
Al pianoforte troviamo
Franco, che elabora la parte orchestrale, amalgamando rispettosamente il
pensiero di ciascuno. Katia, invece da voce al violino, che con i suoi toni accesi
percepisce riflessioni a volte impercettibili. Chiara alla chitarra, ricerca
le note dell’animo umano, proponendo argomentazioni teoriche. Antonio al corno,
che con autorevolezza richiama al pensiero dei padri.
Persone tutte diverse tra
loro, tutti con strumenti differenti, ognuno con le sue note, ognuno con la
possibilità di dare il meglio di se, attraverso la propria vocazione. Provare e
riprovare, non una mille volte, cercare ritmi e accordi per ammorbidire l’intensità
dei suoni, in modo da dare spazio anche suoni armonici.
Questa è solo una visione
della vita, uniti ognuno al proprio simile, ognuno con il proprio strumento, si
può fare un cammino di formazione, condividendo aspettative ed emozioni. Non è
certo facile conciliare la nostra vita con quella degli altri, ma sicuramente,
comunque vada, porta sempre ad un arricchimento.
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