sabato 2 agosto 2014

“”I RIFUGIATI”” UN ESODO CHE SI RIPETE DA MILLENNI



Dove abitano Giuseppe e Maria? Verso quale Egitto sono in cammino per sfuggire alla persecuzione di Erode? E quanti Erode si nascondo oggi dietro la faccia multiforme del potere?
Proviamo a guardali in faccia e a chiamarli per nome: la violenza, l’intolleranza, il razzismo, le dittature. E i loro figli naturali: la miseria, l’ingiustizia, la fame. Il mondo intero  è popolato di Giuseppe e Maria in fuga con i loro figli in braccio verso nuove frontiere di libertà e di vita.

Le vicende, spesso terribili, dei profughi d’oggi si ricollegano a quella vicenda lontana, eppure così attuale. Costituiscono una moltitudine imponete di milioni di individui, sparsi per tutti i continenti e legati dallo stesso destino, e alla ricerca di una nuova identità e di una nuova patria. Vivono in tende e campi di raccolta ai margini dei grandi teatri della violenza, e attendono dal cielo, come un segno del destino, l’aereo che li trasferirà verso terre ancora sconosciute, mentre le radici originarie e il ricordo della comune genesi resteranno come segno di una storia di sofferenza e di ingiustizie.


A duemila anni da quel primo esodo sulla via dell’Egitto, il racconto biblico diventa quasi un simbolo di un destino dell’umanità che non si rassegna alle sopraffazioni del potere e cerca ad ogni prezzo la via della libertà e della salvezza.  La storia stessa del mondo, se riflettiamo un attimo, è segnata dalla lotta eterna fra il potere e il debole, tra sopraffazioni e persecuzioni, tra chi opprime e chi fugge. 



i dati sono stati presi dal rapporto dell'UNHCR 


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