Aggiungi didascalia |
“”la
scienza è un bene o un male?””
La domanda
potrebbe sembrare stupida, il bene è a conoscenza di tutti, è palese, la
scomparsa della maggior parte delle malattie infettive, le scoperte volte a
lenire il dolore, le ricerche nel campo delle malattie degenerative, queste
sono solo alcuni degli esempi eclatanti. Ma l’andare
incontrollato della ricerca fino ai limiti della conoscenza, porta sicuramente
a una riflessione, se lo scienziato, oggi, si pone un interrogativo
esistenziale, vede pericoli derivanti
dalla sua scienza? La risposta purtroppo è affermativa. E i pericoli maggiori vengono dalla genetica,
dalla chimica del pensiero.
“”un giorno conosceremo e saremo
come Dio, ma solitari, sopra una terra morta”” (E. Wiechert)
Così come è
avvenuto sin dagli albori della storia, il diritto di dare forma al mondo deve
essere guadagnato tramite la sofferenza altrui, anche per la scienza tante
scoperte sono state male interpretate, vedi l’energia atomica, pensata come
fonte di energia motrice, è venuta alla luce in tempo di guerra ed ha trovato
la sua prima applicazione per porre fine ad una guerra.
La nota
positiva, è che la scienza, nonostante la sua età, è ancora ai suoi albori, ed
è lecito attendersi che i nuovi progressi in campo scientifico, portino al
mondo grandi benefici. Oggi è sulla strada giusta, il suo scopo è di
comprendere il mondo, e verso questi obbiettivi non sono stati fatti che i
primi passi, ma appaiono già ricchi di speranza e di promesse per il futuro. Il
carattere tipico dello scienziato è essere uomo di pace il cui sogno più caro è
quello di mettere a disposizione il suo sapere per arricchire l’umanità. Mi sembra perciò giusto che gli scienziati
abbiano preso coscienza del loro operare, altrimenti bisognerà riconoscere che
l’istinto animale prescientifico ha in sé più intelligenza di quanto ne abbia
la scienza.
Nessun commento:
Posta un commento