Quante
volte avrete detto questa semplice e banale frase, CHE (S)FORTUNA...
Quasi tutte le vicende umane sono le
conseguenze di azioni positive o negative, il cosiddetto rovescio della
medaglia, ed inevitabilmente la compensazione tra vantaggi e svantaggi tende a
zero.
Da ragazzo
mi ricordo che mio nonno mi raccontava delle storielle, reali o inventate,
questo non so rispondervi, ma tutte indistintamente finivano allo stesso modo:
che fortuna, riferendosi agli aspetti positivi della storia, ma subito dopo
replicava con il contro tormentone che sfortuna, e qui si riferiva all’inevitabile
rovescio della medaglia.
Se fate
caso, ad ogni azione positiva o negativa, che essa sia, si trova sempre il suo
contrario. Ad esempio: l’evoluzione ha permesso all’uomo di differenziarsi
dagli altri primati, sviluppando un cervello superiore (ipotetico direi), che
fortuna!! direte voi. Ma tra le tante diversificazioni l’uomo si è ritrovato
senza l’osso penico, con il sesso
disossato, andando incontro (a partire da una certa età per la maggior parte di
noi) a problemi sia fisici che psicologici, che sfortuna!! diranno le donne. Però grazie a questo un
azienda farmaceutica può prosperare i suoi guadagni, che fortuna!! Diranno loro.
La medicina
ha fatto progressi prodigiosi, permettendo l’allungamento della vita media, che
fortuna!! direte voi. Ma alle aziende di pompe funebri sono calati i guadagni,
non si muore più come una volta, che sfortuna diranno loro.
Si potrebbe
andare avanti all’infinito, ho voluto fare solo due semplici esempi, cercando
soprattutto di ironizzare sulla questione, ma molto ci sarebbe da dire. Dall’inflazione
che abbassa i prezzi alla giustizia garantista, dai sindacati che difendono i
lavoratori dai soprusi, all’effetto serra che sta innalzando le temperature.
Oggi come oggi l’ottimista è colui che sa vedere il rovescio della medaglia
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