Sono
in cucina alle prese con i fornelli, e penso tra un’impanata e un’altra, che
brutto periodo che stiamo attraversando, questa maledetta crisi sta modificando
anche la tipologia di domanda ed offerta.
Oggi
la spesa è diventata una voce importante nel contesto economico di una
famiglia, il contenimento del quale può fare la differenza a fine mese. Oggi i
piaceri della tavola sono un miraggio, e questo per due fattori:
primo,
fino a qualche anno fa in casa si lavorava in due, perdendo la voglia di restare
in cucina, acquistando prodotti
semilavorati o addirittura pronti al consumo. Secondo, sono i prodotti
stessi che oggi hanno cambiato il rapporto di valore nei riguardi della
filiera. Non esiste più il prodotto buono che costa meno, ma esistono le
offerte speciali.
Ricordo
da giovane quando andavo dai miei nonni, cucinavano con quello che avevano, e
la frutta e la verdura arrivava direttamente dal giardino. Ho ancora il ricordo di quei profumi
che si sentivano fino in strada.
Tempi
passati impossibile paragonarli ai tempi attuali, pero provate a riflettere,
sembra un paradosso, ma è la realtà. Quanti di voi ancora oggi mangiano piatti
poveri, piatti che i nostri nonni preparavano con i prezzi meno pregiati della
carne, come le code il fegato il guanciale.
Non
voglio darvi ricette e neanche consigli per gli acquisti. Non sono né cuoco e né
pubblicitario, ma vi invito a riflettere, l’uomo moderno è il risultato della
storia, la tecnologia di oggi è stupefacente, ma nella frenesia di raggiungere
traguardi sempre più ambiziosi ha perso quel buon senso che avevano i nostri
nonni.
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