Dio ha creato l’uomo, lo ha creato a sua immagine e somiglianza. Così è stato scritto. Ma come non è stato specificato? Come è avvenuta la sua nascita? Forse dopo numerosi tentativi di mischiare l’argilla?
forse oggi l'uomo si è avvicinato alla
risposta. la biologia sintetica ha
permesso di riscrivere interi codici genetici e costruire in laboratorio
sintetizzatori di DNA, creando veri e propri batteri sintetici, costringendo la
scienza a ristabilire i confini tra il
reale e l’artificiale.
L'intelligenza, in ogni
caso, indipendentemente da dove provenga, compresa quella divina, non è mai
senza responsabilità, perché tutte le forme di acquisizione sia che provengono dalla scienza, o dal Divino, devono essere
sempre commisurate alla dignità umana. E’ quindi necessario, fare una netta distinzione tra scienza e scientismo, senza pretendere di risolvere
tutto.
Quello che oggi i biologi
stanno facendo, è cercare di capire, senza cadere nel circolo vizioso di chi è
nato prima l’uovo o la gallina, come sia stato possibile, che tre milioni di
anni fa, anno più anno meno, il primo batterio abbia fatto la sua apparizione
sulla terra. Giungendo a una forma di vita complessa dalla quale si è generato l’uomo.
Pur cercando di cadere nel tranello dell’uovo e la gallina, e volendo credere, al pari di tanti
osservanti e praticanti delle più svariate religioni, suona strano che l’uomo sia
stato originato dal nulla, ammettendo che il fango possa essere considerato “”nulla””.
Vi sono miti e legende, non solo nella
tradizione cristiana, affermano che l’uomo sia stato generato da una forza divina, ma ad
oggi l’unica cosa certa e che la prima forma di vita è un batterio
fossilizzato.
In quanto all'affermazione che l'uomo pretende di spiegare tutto, direi piuttosto che "qualcuno" intende fornire risposte ai quesiti che l'uomo si pone.
Non viviamo più nell'epoca dell'inquisizione; oggi viviamo nell'era dell'informazione, e della conoscenza. Quindi pur prestando attenzione alla dignità umana, e senza andare oltre un etica morale, dobbiamo pur chiederci chi siamo e da dove proveniamo, abbandonando quei miti che hanno voluto far credere che siamo il frutto di un creatore.
Cercare risposte, che non
hanno soluzioni, non è semplice, l’opera è talmente grande che noi non abbiamo le
capacità di comprenderla, ma credo che la conoscenza, possa essere paragonata
alla ricerca di un creatore, qualunque esso sia, perché una cosa è certa, ed
accomuna sia lo scienziato che il religioso, la vita è stata creata sicuramente
da una forza al di sopra delle parti. Quindi facendo particolare attenzione
all'etica e alla dignità umana e cercando di non passare oltre i limiti del suo
dovuto rispetto, dobbiamo pur chiederci chi siamo, quale il nostro scopo, le
nostre aspettative; dobbiamo esercitare quello che è stato definito il nostro
"libero arbitrio".
In fondo questa è la "vera conoscenza", quella che ci accomuna nel
riconoscimento della nostra totale uguaglianza, una forma di vita che popola un
pianeta: la Terra
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