Questa è solo una riflessione personale,
ma non sopporto l’ipocrisia. Ipocrisia di chi insopportabilmente falso ha condiviso il proprio dolore per Charlie solo perché non costava nulla, Facebook, twitter, Google e il mondo intero si
è mobilitato nella manifestazione d’unità, adottando quella frase “Je suis Charlie” senza
coglierne il vero significato.
Mentre per quanto successo ieri al museo
Bardo di Tunisi nessun cordoglio, nessun messaggio Pro Tunisi, nessuna frase “Je
suis Tunisien”. Al contrario leggendo i vari articoli in giro per la rete, trovi
tutt’altro: viene osannato da eroe il cane Akil morto facendo il proprio dovere
(no che io ce l’abbia con gli animali ma oltre a lui sono morti persone
innocenti e due poliziotti, già dimenticavo, loro non sono eroi). Ho che il
pianista della Costa Concordia è scampato anche all’attentato di Tunisi (sarà
bene per lui che cambi datore di lavoro perché a quanto pare Costa Crociere gli
porta sfiga).
Ero in fase risveglio, dopo un turno di
notte, e come al solito ora di pranzo gli odorini provenienti dalla cucina risvegliano
il neurone fame, quando dalla Tv sento il TG che parte in edizione
straordinaria sproloquiando sull’ennesimo casino fatto dai fondamentalisti
islamici. Ebbene pare che in rete
girasse un video in cui si minacciavano attentati in tutta la Tunisia, e che
uno dei terroristi uccisi vivesse proprio alla periferia di Tunisi …. Tu chiamale
se vuoi “coincidenze”
Ma torniamo a noi, perché quello che
voglio dire in questo post, e che mi fa davvero specie, vedere quanto siete
fighi ad hashtaggarvi. Di quanto siete
moralisti, e mi viene da ridere nel leggere i vostri inni alla libertà di
espressione e di “Satira” mentre non sapete nemmeno cosa significhino. Perchè
siete gli stessi che considerano “I Griffin” blasfemi, o che vi inorridite, solo perché qualcuno
sul muro della vostra chiesta ha fatto
un murales, scrivendo con una certa
nonchalance, il nome del vostro dio in compagnia di una specie mammifera
da cui si ricava il prosciutto.
Voglio solo ricordare che i terroristi,
non sono solo islamici, ma lo sei anche tu. Il problema e che non sai come
procurarti un AK-47 o un Kalashnikov, e la cosa che più ti spaventa è
rivenderlo su “e-bay” perché non è certo semplice. Vi voglio anche ricordare,
che giusto qualche anno fa ad Utoya sono morti una settantina di studenti per
mano di uno che tifava Gesù Cristo.
Adesso se avete un briciolo di cervello,
ed è quello che mi auspico, avrete certo capito che il male non è l’islam o le
religioni in sé, ne tanto meno il nostro caro amico Abdul, che se arriva da
dietro fa decisamente male. Ma di chi si fa bandiera della propria religione e
segue ciecamente un “Libbro” senza averne capito il significato o i messaggi che le religioni portano.
Un celebre aforisma di Gerardino Sperandio,
un eretico vissuto nel periodo dell’inquisizione, diventato misteriosamente
cenere affermava: "che per misurare il livello di civiltà di un popolo basta
guardare alla condizione della donna”
Non sarete diventati delle persone
migliori, dopo la lettura di questo post, ma vi chiedo almeno di non fornire il
mio indirizzo a qualche integralista cristiano o mussulmano, o qualche vostro
debitore. Perché in tal caso oltre che furbi sareste anche un tantino bastardi
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