giovedì 19 marzo 2015

Je suis Tunisien



Questa è solo una riflessione personale, ma non sopporto l’ipocrisia. Ipocrisia di chi insopportabilmente falso  ha condiviso il proprio dolore per  Charlie solo perché non costava nulla,  Facebook, twitter, Google e il mondo intero si è mobilitato nella manifestazione d’unità,  adottando quella frase “Je suis Charlie” senza coglierne il vero significato.


Mentre per quanto successo ieri al museo Bardo di Tunisi nessun cordoglio, nessun messaggio Pro Tunisi, nessuna frase “Je suis Tunisien”. Al contrario leggendo i vari articoli in giro per la rete, trovi tutt’altro: viene osannato da eroe il cane Akil morto facendo il proprio dovere (no che io ce l’abbia con gli animali ma oltre a lui sono morti persone innocenti e due poliziotti, già dimenticavo, loro non sono eroi). Ho che il pianista della Costa Concordia è scampato anche all’attentato di Tunisi (sarà bene per lui che cambi datore di lavoro perché a quanto pare Costa Crociere gli porta sfiga).

Ero in fase risveglio, dopo un turno di notte, e come al solito ora di pranzo gli odorini provenienti dalla cucina risvegliano il neurone fame, quando dalla Tv sento il TG che parte in edizione straordinaria sproloquiando sull’ennesimo casino fatto dai fondamentalisti islamici. Ebbene pare  che in rete girasse un video in cui si minacciavano attentati in tutta la Tunisia, e che uno dei terroristi uccisi vivesse proprio alla periferia di Tunisi …. Tu chiamale se vuoi “coincidenze”
Ma torniamo a noi, perché quello che voglio dire in questo post, e che mi fa davvero specie, vedere quanto siete fighi ad hashtaggarvi.  Di quanto siete moralisti, e mi viene da ridere nel leggere i vostri inni alla libertà di espressione e di “Satira” mentre non sapete nemmeno cosa significhino. Perchè siete gli stessi che considerano “I Griffin”  blasfemi, o che vi inorridite, solo perché qualcuno sul muro della  vostra chiesta ha fatto un murales, scrivendo con una certa  nonchalance, il nome del vostro dio in compagnia di una specie mammifera da cui si ricava il prosciutto.

Voglio solo ricordare che i terroristi, non sono solo islamici, ma lo sei anche tu. Il problema e che non sai come procurarti un AK-47 o un Kalashnikov, e la cosa che più ti spaventa è rivenderlo su “e-bay” perché non è certo semplice. Vi voglio anche ricordare, che giusto qualche anno fa ad Utoya sono morti una settantina di studenti per mano di uno che tifava Gesù Cristo.

Adesso se avete un briciolo di cervello, ed è quello che mi auspico, avrete certo capito che il male non è l’islam o le religioni in sé, ne tanto meno il nostro caro amico Abdul, che se arriva da dietro fa decisamente male. Ma di chi si fa bandiera della propria religione e segue ciecamente un “Libbro” senza averne capito il significato o i  messaggi che le religioni portano.

Un celebre aforisma di Gerardino Sperandio, un eretico vissuto nel periodo dell’inquisizione, diventato misteriosamente cenere affermava: "che per misurare il livello di civiltà di un popolo basta guardare alla condizione della donna”


Non sarete diventati delle persone migliori, dopo la lettura di questo post, ma vi chiedo almeno di non fornire il mio indirizzo a qualche integralista cristiano o mussulmano, o qualche vostro debitore. Perché in tal caso oltre che furbi sareste anche un tantino bastardi 

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