Il mercatino delle cianfrusaglie spirituali pullula delle più affascinanti fantasie…ogni paese ha il suo, condito delle sue tradizioni. Nemmeno le religioni si sono salvate dal fenomeno della globalizzazione.
Oggi così come viene percepito, il
concetto di spiritualità, é spesso
sottoposto, in assoluta buona fede, a letture ambigue e riduttive, e contribuiscono a rendere l’uomo della
massa, a non avvertire il bisogno della
ricerca spirituale.
Si sente ripetere frequentemente che l’uomo di oggi ha sete di
spiritualità, ed é vero, ma spesso questa sete viene saziata con risposte
esaltanti, con l’offerta di esperienze fuori del comune con la promessa di
interventi miracolosi, é questo non fa
altro che diffondere equivoci.
In termini più generali, potrebbe essere
confusa con gli innumerevoli, sforzi di cui l’umanità ha
sempre dato testimonianza. E non mancano neppure oggi impegni in tal
senso, quando si pongono in atto energie per la pace, per la realizzazione di
una fratellanza universale, quando si coordinano interventi del tutto gratuiti
in favore di chi soffre.
Ma la spiritualità ha alcune caratteristiche peculiari e proprie,
che consentono di non confonderla con questo pur meraviglioso e diffuso
impegno. La spiritualità é vita secondo
lo Spirito, é spiritualità di risposta e non di iniziativa. Ed implica la capacità
di comprensione profonda delle domande esistenziali e la visione di livelli
molteplici di coscienza. Essa emerge verso una consapevolezza sempre più
profonda della materia, della vita, del corpo, della mente, dell’anima e dello
spirito.
Forse molta parte del rifiuto nei confronti della spiritualità, dipende da questo equivoco di fondo, dalla pretesa, cioè, che essa si realizzi quando l’uomo compie sforzi sovrumani per raggiungere il trascendente ed entrare in contatto con esso.
Mentre la spiritualità è uno stato mentale creatosi a seguito della chiara, reale
e palpabile nullità della nostra esistenza della quale è fin troppo evidente
l’assenza di senso del nostro vivere.
La natura ha messo a disposizione della vita forme di autodifesa eccezionali ed ha la capacità di “autoripararsi”. Nell’uomo, animale sensibile, quasi sfuggente alla sua stessa natura creatrice, questa autoriparazione esistenziale che protende alla sopravvivenza, si chiama spiritualità, lavora sulle ferite dell’anima e le rimargina cercando nel mondo della fantasia una realtà che realtà mai potrà essere.
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