c’è
chi crede ai miracoli, c’è chi pensa che al mondo il messia è solo uno, c’è chi
trova la formula per la disoccupazione o per debellare la fame nel mondo, c’è chi pensa di essere genio solo perchè sa
fare 2+2 con la calcolatrice, e poi naturalmente c’è lui ….
Di
chi stiamo parlando? Dell’italiano, e di quel vizio che ha di volersi adattare
a ciò che non si è mai stati. A volte, può andar bene, l’adattamento permette di essere capaci di
affrontare le varie vicissitudini che la vita ci pone davanti. Altre invece, è
solo un pasticcio.
Tra
meno di un mese partirà il carrozzone Expo 2015, e notizie di questi giorni, si
arriverà all’inaugurazione dell’evento con tanti padiglioni non del tutto o per niente disponibili,
compreso il padiglione Italia. Senza contare i vari collaudi degli impianti, e tutte
le infrastrutture.
Lo
sapevano dal 2008 che questo evento volente o dolente ci sarebbe stato, non è
che si era entusiasticamente convinti, ma almeno visto l’impegno preso, si poteva almeno farlo
a modo e per tempo. Invece, come del
resto accade ogni volta, siamo qui a polemizzare sui fiumi di denaro finiti chissà dove. E non consola poter legittimamente supporre che anche questo ritardo
italiano sia ritardo da inefficienza e
incapacità. L’Italia è quel paese al mondo che ha prodotto meno del 10% delle
opere pubbliche programmate, saltando tutti i controlli, e ha in media
triplicato i costi degli appalti. L’Italia è quel paese dove se vuoi rispettare
tutte le regole, c’è sempre un ricorso al Tar, da parte di un comitato del NO,
pronto ad appigliarsi su qualsiasi virgola di un periodo, perché magari
grammaticalmente scorretto.
…. È vogliamo parlare della strategia di marketing? Costata 5 milioni di euro, un vero misfatto ai danni dell’intelligenza
collettiva. “verybello” sembra il nome
del fratello di Cicciobello. Un sito oltre che brutto anche inutile visto che attualmente è ancora scritto nella
sola lingua italiana e tradotto solo in inglese. anche se Franceschini stesso, quando
presento il progetto ci tenne a precisare che sarebbe stato tradotto in altre
lingue.
“presto sarà tradotto??” cinque milioni buttati al cesso, perché nessun
straniero che non conosca l’italiano o l’inglese potrà mai navigare e capire qualcosa sul sito, che
tanto caro fu al Ministro dei beni culturali “Sempre caro mi fu quest'ermo colle”.
questa non è metafora,
ma la parodia triste della politica italiana. che l'Expo sia una grandissima
opportunità per l’Italia l’hanno capito
tutti. Ma quello che mi viene da chiedere se e come saremo pronti. Pronti a far
vedere al mondo quello che il mondo già conosce, le nostre specialità che ci
rendono unici. E pronti pure a mostrare tutti i nostri limiti. Di quest’ultimo,
davvero, non ne sentivamo il bisogno.
Nessun commento:
Posta un commento