venerdì 31 luglio 2015

La strada é roba da matusa




Solitamente si dice che sono le esperienze a fare le persone, ma io aggiungerei anche i luoghi di quelle stesse esperienze.

 Quei luoghi affollati dalla rumorosa vivacità di ragazzi venuti su un po’ per la strada un po’ a casa gli uni degli altri. Sudati per la baldoria delle partite di calcetto sotto il sole delle vacanze estive, delle feste all’aperto e degli amori contrastati dall'adolescenza. 

Quei ragazzi, cresciuti, si sono persi di vista e hanno preso strade diverse. Continuando a tener duro legami che hanno resistito alla trasformazioni indotte dal tempo, e dall'avanzare del grigio cemento, rendendo i luoghi che li hanno benevolmente ospitati sempre più poveri e squallidi. 

Oggi, a camminarci per quei luoghi si prova solo un grande senso di malinconia, per il desolante abbandono che li contraddistingue. Sono vuoti: non ci si trova più la vivacità di “scugnizzi” che si azzuffano,  né la tenerezza delle effusioni di adolescenti in fuga dal presente.  

I giovani oggi hanno messo un chiavistello alla porta chiudendo il mondo fuori. Non c’è più dialogo, un po anche per colpa dei  genitori incapaci di socializzare.  ora tutti i ragazzi si fidanzano su Facebook e si lasciano su Whatsapp. Tutto questo mi spinge ad una riflessione  su quello che sono i rapporti umani e di come questi sono influenzati dalla tecnologia.

 Non prendo in riferimento  dati statistici o valutazioni sociologiche, ma basta  osservare ciò che ci circonda. Ormai è “cosa di tutti i giorni”,  uscire e trovarsi di fronte a questa scena: un gruppo di giovani, magari intorno al tavolino del locale nel quale si sono dati appuntamento che non parlano, o meglio, non parlano tra loro, ma con la testa china sui loro smartphone chattano con altri. 

Esiste una satira che gira ormai da tempo sul web, e spiega bene il tutto: Se Gino Paoli si fosse trovato oggi a scrivere una delle sue più note canzoni avrebbe scritto "Eravamo 4 amici al bar, uno sta su facebook, uno gioca a candy crash, uno chatta su whatsup e l'altro fa selfie"

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