la nostra vita, una vita normale che proprio
per questo accomuna molti di noi. Che pur essendo gli eterni secondi ci
dedichiamo ogni giorno alla nostra storia. Inevitabilmente la nostra biografia
si lega in modo indissolubile alla storia, alle vicende dei luoghi che viviamo,
al contesto geografico e politico, che fa da sfondo alle nostre esperienze di
vita. Una terra, una società che cambia impetuosamente, passando da una
tradizione contadina fino ai mutamenti più recenti.
Ed è così, che tra le pagine della nostra
vita, trapelano ricordi, eventi, situazioni che ci legano attraverso un filo
invisibile alle emozioni passate. Se ognuno leggesse le biografie altrui, molti
potrebbero identificarsi nel protagonista. E' il narratore che descrive, ma
come in Pirandello sono” le cose”,”le metafore” che parlano. Le nostre vite
sono incessantemente intrecciate alle narrazioni, alle storie che raccontiamo o
che ci vengono raccontate, a quelle che sogniamo o immaginiamo o vorremmo poter
narrare. Tutte vengono rielaborate nella storia della nostra vita, che noi
raccontiamo a noi stessi in un lungo monologo, episodico, spesso inconsapevole,
ma virtualmente ininterrotto, essa travalica i confini del pensiero, e s’intreccia
al mito, alla leggenda, alla fiaba, alla tragedia, al dramma, alla commedia.
Viviamo immersi nella narrazione ripensando e
soppesando il senso delle nostre azioni passate, anticipando i risultati di
quelle progettate per il futuro, e collocandoci nel punto di intersezione di
varie vicende, infitti, non ci siamo mai sentiti fra gli scogli di Scilla e
Cariddi ? Oppure non ci siamo mai sentiti sdoppiati “ Uno , Nessuno ,
Centomila”? O non siamo mai stati attratti da una sirena che, come sappiamo in
qualche modo, ci porterebbe alla distruzione?
Storie che mi hanno insegnato tanta umanità,
e mi hanno fatto scoprire quanto la narrazione sia uno strumento per fare un po' d'ordine
dentro di sé. Per capire il presente, per ritrovare emozioni perdute e sapere
come si è diventati, chi dobbiamo ringraziare o dimenticare. Diventa scrittura
delle “storie” ma anche di sé e alimenta l'esaltante passione di voler lasciare
traccia di noi a chi verrà dopo.
Un esperienza dove si scopre che la metafora,
il mito e la fiaba sono poesia.
Ma esse sono la penultima verità, penultima
perché l'ultima non può essere tradotta in parole. Il mito e la fiaba lanciano
la mente al di là del confine delle parole e delle immagini, verso ciò che possiamo conoscere, ma non dire.
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