Come sempre i sogni fanno posto alle paure, e ci si risveglia in
un mondo senza scrupoli e pietà, pronti ad individuare le colpe senza capirne
il vero motivo.
Quello che non comprendo e che, anche se le parti in gioco assumono
volti diversi, l’occidente rimane agli
occhi di tutti come il simbolo della tolleranza, mentre l’oriente assume sempre
più un atteggiamento indecifrabile. Ma se valutando attentamente, ci accorgiamo
che non tutto si presenta in modo dogmatico, ma sempre mutabile a secondo delle
varie configurazioni socio-culturali. Quindi non tutto l’occidente è così
aperto e non tutto l’oriente e così chiuso.
Solitamente è l’ignoranza che ci fa credere che le diverse ideologie
sociali e religiose siano sinonimo di “terrorismo
o criminalità”, mentre è vero solamente il contrario. Basta prendere l’articolo
di Libero apparso all’indomani della strage di Parigi: “islamici bastardi”, o
dei recenti fatti avvenuti a Colonia e in altre città tedesche, dove Il
Giornale gioca sulla parola “stupro” che, nella concezione collettiva,
viene riconosciuto come vero e proprio atto sessuale imposto. E giusto per non farsi mancare nulla parla di mille (1000) aggressori su oltre ottanta
donne.
Mentre secondo quanto riportato nei verbali della polizia, gli esecutori sono sempre gli stessi: un gruppo di circa 40 – 50 persone di
origine nordafricana. E riportano solo un caso di stupro a Colonia,
mentre per i restanti atti denunciati si parla di molestie.
Tutto questo è tipico anche in tante zone dell’Italia, e non parlo
per stereotipi ma solo per quello che ho visto. La notte di capodanno adulti e ragazzini giocano
con i petardi, il loro massimo divertimento e quello di farli esplodere sotto i
piedi delle ragazze di passaggio, ed ecco che il toccamento di culo in branco è
di rito. Oppure sui mezzi pubblici poi, non passa giorno in cui non ci sia una tastata,
spremuta, strofinata. Non che io voglia
giustificare o assolvere l’accaduto, ma neanche è normale usare le donne per
giustificare il razzismo. Una cosa invece è sicura, tutto questo dimostra un’incompetenza
pari alla grettezza dell’intento di vendere più copie dello stesso giornale.
Le complessità soci-culturali sono talmente ramificate che spesso
risultano essere incomprensibili, tant’è che l’idea di un occidente come unico
depositario di civiltà mi inquieta, e lo
scontro culturale nasce proprio dalla
falsa coscienza, di chi ha perpetrato efferatezza.
Asserire quindi che i paesi islamici fanno paura, risulta essere
il tipico atteggiamento che assumiamo nei confronti di chi non la pensa come
noi, chiudendo di conseguenza qualsiasi apertura verso la tolleranza.
Tutto questo, fa parte di
una logica ben precisa, che vede i potenti della terra, ansiosi di accaparrarsi
basi petrolifere. Le favole ci raccontano che alla fine della storia i buoni
hanno sempre la meglio, e quindi, se si crea un mostro, è più facile armarsi
per combatterlo. Magari anche con un buon profitto.
Del resto le guerre, da che mondo e mondo, si fanno per soldi e
non per principi.
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