La solidarietà è un’esigenza diretta dalla fraternità umana e
soprannaturale. I gravi problemi socio economici, che oggi si pongono, non potranno essere risolti se non creando reali fronti di solidarietà.
Le istituzioni e le organizzazioni sociali, a diversi livelli,
così come pure lo Stato, devono partecipare a un movimento generale di
solidarietà. La chiesa, quando vi fa appello, lo fa solo a ciò che interessa in
modo particolare.
Il principio della destinazione universale dei beni, coniugato a
quello della fraternità umana, detta precisi doveri ai Paesi più ricchi nei
confronti dei più poveri. Questi doveri sono di solidarietà nell’aiuto ai paesi
in via di sviluppo, di giustizia sociale, mediante la revisione in termini
corretti delle relazioni commerciali e la promozione di un mondo più umano per
tutti. In cui ciascuno possa dare e ricevere, ed in cui il progresso degli uni
non sarà un ostacolo allo sviluppo degli altri, né un pretesto per il loro
assoggettamento.
La solidarietà internazionale è un’esigenza di ordine morale, essa
non si impone soltanto nei casi di estrema urgenza. C’è qui un opera comune da
fare, che richiede uno sforzo concentrato e costante per trovare soluzioni
tecniche concrete, ma anche per creare una nuova mentalità negli uomini di
questo tempo.
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