lunedì 6 giugno 2016

Il viandante



Nella vita si può essere turisti, trekker,  pellegrini devoti o semplici viandanti. Ma ognuno che sta per cominciare un cammino non può esimersi  dal chiedersi che stia davvero cercando attraverso il viaggio.

Il viaggio può essere un luogo, un aneddoto, una curiosità, una svolta un bivio nella storia di ognuno di noi. Non è dato sapere dove comincia e né dove finisca, L’unica cosa certa è che ogni volta può essere il momento in cui può nascere un racconto, un romanzo o un poema epico. 

Ogni viandante ha il suo viaggio da raccontare, da esplorare e da scoprire, è il custode della storia più misteriosa, più inedita o perché no la più divertente o la più drammatica. 

È colui che va sulla via, su percorsi già tracciati, sui quali altri camminano e altri possono essere incontrati. Non sempre ha davanti a sé una meta precisa, ma in questo suo andare, anche se ha le accoglienze prenotate, rimane in fondo  un “mendicante”: di incontri, di sguardi, di senso di verità. Non ha bagagli,  è equipaggiato semplicemente di una bisaccia, in cui mette poche cose essenziali: un po’ di cibo, dell’acqua per dissetarsi, tutt’al più qualcosa per coprirsi dalla pioggia e dal freddo ... un libro...  La consapevolezza di essere in ricerca lo pone in atteggiamenti umili di fronte alla realtà, nel desiderio, più o meno acuto,  di ottenere risposte alle molte domande che lo pervadono.

Quello che differenzia il pellegrino dal trekker, dal turista e persino dal turista religioso, è proprio il modo di mendicare. Ma alla fine ciò che accomuna tutti è il ciò che si sta cercando nel proprio viaggio.

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