sabato 8 marzo 2014

ANCORA UN 8 MARZO .... E IO STENDO I PANNI ....

Ancora un otto marzo, ma cosa ci sia poi da festeggiare ancora non l'ho capito,  voglio comunque porgervi non gli auguri, perchè li ritengo mediocri ma un elogio,  a voi e a questo  8 marzo, non voglio però farlo con i soliti convenevoli, e poi regalare ad ognuna di voi una mimosa mi sarebbe costato una fortuna, siete in troppe, e  non lo ritengo necessario, ma voglio farlo a modo mio con un gesto simbolico:


stendendo la biancheria. Voi vi chiederete il perchè? perchè anche un gesto cosi banale come stendere i panni può essere difficile. Quando stendo il bucato non lo faccio mai nella maniera giusta. E non perché  sono un uomo, ma perché alla fine per me va bene tutto anche stenderlo in maniera approssimativa, tanto si asciugano comunque, ingenuamente penso. Invece no, c’è un ordine anche in quello, un rituale che è utile sapere. Meno male che c’è una donna a ricordarmelo, altrimenti mille altre volte lo farei per come capita.

Perdonatemi questa  dotta digressione, ma come tutti gli anni  è arrivata la festa della donna, quell’essere che tende alla perfezione, perché noi uomini, diciamoci la verità, perfetti non lo saremo mai. Brontoloni, pasticcioni, spesso convinti che basti sorridere, basti l’ironia, basta vivere per essere, ma non è cosi, a ricordarcelo sono sempre loro, che con coraggio affrontano il quotidiano, loro che ci guardano come fossimo marziani, ma poi ci amano comunque….

Le nostre lande sono come quel bucato messo lì, ad asciugare a caso, tanto è lo stesso, forse hanno ragione loro, lo stesso non lo è, ma siamo molto limitati per capirlo.
L’otto marzo è la festa della donna, una festa pressoché inutile, vuota e paradossale, perché per chi le ama, per chi riconosce il mondo femminile un qualcosa in più, non vè bisogno di feste. La donna è una festa continua, anche quando è stanca, anche quando è affaticata e triste, anche quando non ne capiamo i moti e i giorni. Una festa perenne, così almeno dovrebbe essere anche quando non le capiamo.

Buon 8 marzo, donne, tutte indistintamente. Buon 8 marzo soprattutto a quelle che soffrono perché un bastardo anche oggi al mondo c’è armato di violenza.
L’8 marzo, acquista un senso, solo se lottiamo al loro fianco, ci schieriamo dalla loro parte, con tutta la forza che abbiamo perché questo mondo sia migliore. Questo non so se mi porterà a stendere i panni in maniera corretta la prossima volta che svuoterò la lavatrice in sua assenza, ma il pensiero di lei mi porta sempre a sorridere, ad andare avanti, a cercare soluzioni. Il pensiero di lei mi spinge ad amare sempre più forte.

È già un miracolo questo? Indubbiamente si, ma non fraintendetemi, ve ne prego. Sono le donne, loro stesse che devono e possono forse ancora più di noi, (armati solo di un pezzo di carne in più) fare qualcosa per loro stesse.


ESSERE FELICI, A PRESCINDERE PURE DA NOI. È QUESTO L’AUGURIO CHE VI LASCIO

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