A pensarci bene le grandi
opere dell’umanità sono state compiute grazie alla noia. Chissà forse lo stesso
Michelangelo affrescando la Cappella Sistina si sarà fatto prendere dalla noia.
Cosi a poco a poco senza fretta compose la sua grande opera, e la noia si
trasformò in dolce passatempo, quindi in divertimento e alla fine in
capolavoro.
La noia mi fa
pensare al dolce far niente delle generazioni degli anni cinquanta e sessanta,
alla “dolce vita”. Lasciar scorrere
il tempo tra libri, arte amore e seduzione era uno dei più grandi piaceri della
vita. Annoiarsi può essere dolcemente piacevole.
In ogni caso annoiarsi non
comporta nessuna minaccia per la nostra integrità fisica, nessuna tigre in agguato
…. Quindi non bisogna temerla, nel peggiore dei casi potrà essere un po’ scomoda,
ma non troppo.
Sapersi annoiare, non
spaventarsi per questo, trarne vantaggio o almeno sopportare la noia, è una
qualità importate per chi vuole avere una vita emozionante. Sembrerà paradossale,
e forse lo è davvero, ma è proprio così.
Qualunque avventuriero
trascorre anche lunghi periodi di noia, nel corso dei suoi viaggi: attese
interminabili agli aeroporti, oppure bloccati in un paesino sperduto di
montagna senza mezzi di trasporto e di comunicazione, o chissà cos’altro.
Saper sopportare la
frustrazione della noia, è una qualità preziosa, anzi, se impareremo a
rilassarci otterremo una sorte di passaporto per fare ciò che desideriamo.
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