Una leggenda saldamente
ancorata nelle opinioni di tutti (diventato anche un classico dei cartoni
Disney) è che: l’automobilista è un
cittadino ligio che l’automobile lo trasforma in uno senza né fede né leggi.
Esistono innumerevoli
esemplari di automobilisti, che vivono allo stato brado, tra questi possiamo
citare:
l’ansioso-velleitario-impulsivo -macchina di serie, cilindrata media e ambizioni
personali spropositate.
L’ansioso aggressivo -macchina truccata- con totem adesivi e decalcomanie, sempre pronto ad
accettare battaglie.
L’infantile schizzoide – giovane su macchinetta- perennemente compiaciuto di
quanto è bravo lui e poco lo sono gli altri.
Il nevrotico con spunti paranoici –macchina con un mucchio di cavalli e cromature- con il complesso di giustiziere della strada.
L’olimpico –su
camper roulotte o fuoristrada- con i
suoi imperturbabili sintomi di padrone della strada e del tempo.
Infine abbiamo l’inadeguato- mani abbracciate al
volante e velocità di crociera mai sopra i 60 km/h.
Questa
voleva essere una provocazione a noi tutti automobilisti, si parla tanto di
Aids, o di salmonellosi, o infezioni varie, tutto sommato a rischio remoto e
condizionato. Invece battiamo appena ciglio, di fronte a casalinghe epidemie
stradali. tanto secondo noi, sono sempre gli altri che muoiono. Vero rispetto
al 2001, la mortalità sulle strade è diminuito del 50% ma restano comunque
troppi, infatti i TG, riportano assai frequentemente dati drammatici di
incidenti in ogni sabato/domenica, e pure altrettanti negli altri giorni, per
cui, ritengo che spesso le statistiche non sono nient’altro che propaganda.
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