Ho
avuto la possibilità di conoscere ed ammirare il lavoro di alcune persone
meravigliose, persone che si dedicano anima e corpo a rendere più allegra la
vita di chi è ricoverato in ospedale. Si
dedicano ai malati ma anche ai loro familiari, che molto spesso sono quelli che
soffrono di più nel vedere i propri cari allettati.
Giocano,
fanno da baby-sitter, danno l’affetto e l’aiuto che possono, e molto spesso
confortano le persone nell’ora più difficile, l’addio prematuro dei propri cari.
Sembrerà assurdo, ma ogni mattina qualcuno va in ospedale nella più assoluta
allegria, nessuno si sognerebbe di piangere o compatire nessuno.
Ho
voluto scrivere questo post elogiando i volontari, perché fanno un lavoro
fantastico, nel loro piccolo rendono la malattia meno traumatica per tutti. Non
fanno nient’altro che limitarsi a condividere questa stessa natura imperfetta
per farne qualcosa di buono.
Queste persone ci dimostrano ogni giorno, con
chiarezza, che anche la malattia può essere un’opportunità per scoprire l’autentico
amore disinteressato. Sono la dimostrazione che la malattia non deve essere un
ostacolo insormontabile alla gioia…
... ma va inteso come il germoglio che nasce su
un ramo secco.
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