giovedì 5 giugno 2014

UN GERMOGLIO NUOVO SU UN RAMO SECCO




Ho avuto la possibilità di conoscere ed ammirare il lavoro di alcune persone meravigliose, persone che si dedicano anima e corpo a rendere più allegra la vita di chi è ricoverato in ospedale.  Si dedicano ai malati ma anche ai loro familiari, che molto spesso sono quelli che soffrono di più nel vedere i propri cari allettati.

Giocano, fanno da baby-sitter, danno l’affetto e l’aiuto che possono, e molto spesso confortano le persone nell’ora più difficile, l’addio prematuro dei propri cari. Sembrerà assurdo, ma ogni mattina qualcuno va in ospedale nella più assoluta allegria, nessuno si sognerebbe di piangere o compatire nessuno.

Ho voluto scrivere questo post elogiando i volontari, perché fanno un lavoro fantastico, nel loro piccolo rendono la malattia meno traumatica per tutti. Non fanno nient’altro che limitarsi a condividere questa stessa natura imperfetta per farne qualcosa di buono.

La malattia, il dolore e la morte fanno parte della vita e non vanno intesi come disgrazie inutili che spezzano la felicità delle persone. Si tratta di processi naturali, sicuramente sgradevoli,  ma che lasciano ancora molto spazio alla gioia e alla fratellanza.  

Queste persone ci dimostrano ogni giorno, con chiarezza, che anche la malattia può essere un’opportunità per scoprire l’autentico amore disinteressato. Sono la dimostrazione che la malattia non deve essere un ostacolo insormontabile alla gioia…

... ma va inteso come il germoglio che nasce su un ramo secco.

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