Gli scavi di Pompei, ormai abbandonati al
loro destino, diventati luogo di villeggiatura per topi affamati e cani randagi,
la Reggia di Caserta, gioiello architettonico del settecento diventato oggi un
monumento privo di personalità, il Colosseo figura emblematica dell’Italia che
fu, passando per l’Appia antica. E ancora L’Aureliana, Firenze con i sui
palazzi, senza considerare le preziose raccolte dei nostri 500 e oltre musei
statali . la lista di monumenti storici maltrattati, lasciati in balia del
degrado e della rovina, è lunga e si srotola per tutta la Penisola.
Visitati annualmente da milioni di persone
che arrivano anche dall’estero. Sono si beni culturali, ma, come sigarette,
alcolici, profumi, secondo i nostri
illustri governanti appartengono al superfluo. Infatti sono i primi a pagare, i
più facili da raggiungere, insieme ai fumatori, automobilisti e commercianti,
quando lo stato ha bisogno di soldi. Infatti mentre si discute il contenimento
della spesa pubblica, il bilancio del ministero per i beni culturali diventa
sempre più irrisorio, sempre più tagliato e costantemente a rischio di altri
tagli. Con tutte le conseguenze del caso dato che questo settore è “”superfluo””
….
Ci vorrebbero miliardi per arrestare la
caduta di pietre, restaurando interi complessi come chiese e castelli, ci
vorrebbero miliardi per sistemare, catalogare, e ordinare quanto giace nella
muffa dei depositi. Ci vorrebbero miliardi per nuovi progetti. Purtroppo finche
non si supera l’idea che si tratta di sciocchezze difficilmente si
potrà vedere qualche risultato. D’altronde lo Stato è un padrone astratto e
lontano.
Nessun commento:
Posta un commento