Le
storie sono un surrogato delle religioni, questo perché abbiamo bisogno di un
ordine soprannaturale, viviamo di schegge e trovare un punto fermo ci rassicura.
C’è una poesia di Giacomo Noventa che
parla di un angelo è un demone e fa così :
io
ho un demonio è un angelo intorno a me, se
l'angelo mi invita non posso dire di no se mi invita il demonio cosa faccio non
vado. e poi continua dicendo andare con
l'uno o l'altro tanto sarò lo stesso l'angelo tira al diavolo e viceversa.
La
laicità oggi, chi realmente conosce il suo vero significato, tutto sommato che
differenza c’è tanto non cambia niente. Perché laicità di per sé è un senso
etico credo, è una regola non scritta che ti tiene insieme e un codice che
viene prima del genuflettersi verso l'Oriente o di farsi il segno della croce. Non
importa quello che tu fai, se ti genufletti o ti fai il segno della croce, il
problema nasce quando non capisci il vero significato della parola, sia a
livello politico che sociale, quando riesci a restare al di sopra di ogni
condizionamento ideologico. La laicità non
è soltanto sapere che risposta dare ai casi di coscienza e identità, è qualcosa
che si è sedimentato nel tempo. E se ne
parliamo e perché non riusciamo a definirla a trovarla. Proprio come gli angeli
o i demoni che tirano e ti attirano. Tutto sommato è facile credere ai fenomeni
religiosi, anche perchè non sono tanto diversi dalla moda, è tutto pretaporter.
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