venerdì 3 febbraio 2017

la laicità



Le storie sono un surrogato delle religioni, questo perché abbiamo bisogno di un ordine soprannaturale, viviamo di schegge e trovare un punto fermo ci rassicura.  C’è una poesia di Giacomo Noventa che parla di un angelo è un demone e fa così :

io ho un  demonio è un angelo intorno a me, se l'angelo mi invita non posso dire di no se mi invita il demonio cosa faccio non vado.  e poi continua dicendo andare con l'uno o l'altro tanto sarò lo stesso l'angelo tira al diavolo e viceversa.

La laicità oggi, chi realmente conosce il suo vero significato, tutto sommato che differenza c’è tanto non cambia niente. Perché laicità di per sé è un senso etico credo, è una regola non scritta che ti tiene insieme e un codice che viene prima del genuflettersi verso l'Oriente o di farsi il segno della croce. Non importa quello che tu fai, se ti genufletti o ti fai il segno della croce, il problema nasce quando non capisci il vero significato della parola, sia a livello politico che sociale, quando riesci a restare al di sopra di ogni condizionamento ideologico. La laicità  non è soltanto sapere che risposta dare ai casi di coscienza e identità, è qualcosa che si è sedimentato nel tempo. E  se ne parliamo e perché non riusciamo a definirla a trovarla. Proprio come gli angeli o i demoni che tirano e ti attirano. Tutto sommato è facile credere ai fenomeni religiosi, anche perchè non sono tanto diversi dalla moda, è tutto pretaporter.


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