martedì 27 ottobre 2015

La cosa più infantile che ho fatto, è stato crescere



La cosa più infantile che mi è capitato di fare, è stato crescere. Vero il tempo passa e le cose cambiano, perché le motivazioni sono diverse. Ma se è vero che nel cuore di chi sa perseverare il tempo non passa mai, vorrei tanto sorridere, come quando in tele scorreva la pubblicità della Coca-Cola, è  pensavo: Vincè manca poco al Natale.

Da ragazzo scorrazzavo per le strade con la bicicletta a raccogliere lattine per la strada, perché potessi venderle e guadagnare e comprarmi le figurine della “panini”, perché  per la mia generazione completare gli album dei calciatori era il massimo dell’aspirazione. Crescendo ho smesso di essere me stesso, cerchi di non andare oltre gli schemi, di restare in qualche modo ai margini per non farti coinvolgere dalla massa, perché essi giudicano con presunzione quello che fai e nessuno chiede “come mai?”

Cresci e non piangi più allo stesso modo, o meglio non puoi permetterti di piangere altrimenti risulteresti ridicolo agli occhi di chi pensa che l’adulto non deve piangere, allora ti isoli ti sfoghi, e ritorni tra la massa. Maturi e usi le parole che pesano di più, distruggi le cose belle prima ancora di averle godute, tendi la mano solo a chi porta la tua bandiera.

Ormai ci si è dimenticati che nella vita bisogna imparare a rinnovarsi, tenendo in considerazione tutti e tutto, filtrando ciò che recepiamo. In tanti mi dicevano che non si può amare dopo solo due mesi, ma mia madre mi ha amato dal primo secondo, gli amici mi mettevano in guardia sul mio amore a distanza perché due persone lontane non possono amarsi, ma non ci ho mai creduto perché l’amore non sta nel cuore ma nel rispetto. Mi hanno sempre detto che bisogna rispondere colpo su colpo, all’offesa rispondere con l’offesa, al torto con il torto, ma quanti di voi spengono il fuoco con il fuoco?

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