La cosa più
infantile che mi è capitato di fare, è stato crescere. Vero il tempo passa e le
cose cambiano, perché le motivazioni sono diverse. Ma se è vero che nel cuore
di chi sa perseverare il tempo non passa mai, vorrei tanto sorridere, come quando
in tele scorreva la pubblicità della Coca-Cola, è pensavo: Vincè manca poco al Natale.
Da ragazzo scorrazzavo per le strade con la bicicletta a
raccogliere lattine per la strada, perché potessi venderle e guadagnare e
comprarmi le figurine della “panini”, perché per la mia generazione completare gli album
dei calciatori era il massimo dell’aspirazione. Crescendo ho smesso di essere
me stesso, cerchi di non andare oltre gli schemi, di restare in qualche modo ai
margini per non farti coinvolgere dalla massa, perché essi giudicano con
presunzione quello che fai e nessuno chiede “come mai?”
Cresci e non piangi più allo stesso modo, o meglio non puoi
permetterti di piangere altrimenti risulteresti ridicolo agli occhi di chi pensa
che l’adulto non deve piangere, allora ti isoli ti sfoghi, e ritorni tra la
massa. Maturi e usi le parole che pesano di più, distruggi le cose belle prima
ancora di averle godute, tendi la mano solo a chi porta la tua bandiera.
Ormai ci si è dimenticati che nella vita bisogna imparare a
rinnovarsi, tenendo in considerazione tutti e tutto, filtrando ciò che
recepiamo. In tanti mi dicevano che non si può amare dopo solo due mesi, ma mia
madre mi ha amato dal primo secondo, gli amici mi mettevano in guardia sul mio
amore a distanza perché due persone lontane non possono amarsi, ma non ci ho
mai creduto perché l’amore non sta nel cuore ma nel rispetto. Mi hanno sempre
detto che bisogna rispondere colpo su colpo, all’offesa rispondere con l’offesa,
al torto con il torto, ma quanti di voi spengono il fuoco con il fuoco?
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