Universo femminile e universo
maschile, universi paralleli e due modi differenti di pensare,
di relazionarsi, di vedere il mondo e di vivere le emozioni. C’è una grande differenza tra uomini e
donne che è sotto
gli occhi di tutti, intendo, sotto gli occhi di tutti coloro che quando
guardano, vedono, anche, e non si limitano a guardare. E’ una differenza
piuttosto evidente e abbastanza ovvia
In una recente discussione, io maschio quarantenne, sono stato accusato di eccesivo femminismo, quando mi
sono permesso di affermare che le donne
oggi, tendono a dare del parakulo,
quando cerchi di essere semplicemente gentile, specie quando si
ha un carattere mite e propensi al dialogo o a una pacata discussione.
Mentre davanti al solito film feticcio da favola per bambini in salsa
fashion si continuano ad emozionare. Non mi scandalizzo al pensiero che la donna emancipata
continui a sognare il principe azzurro, ma troppo spesso tende a ravvisarlo in
un esemplare alfa “bastardo”, pronto a far la pipì sotto casa dell’amata per
marcare il territorio.
Scorgo una contraddizione tra la volontà femminista, di vedere
riconosciuta in ogni campo la parità di trattamento e il desiderio femminile di
conservare certe consuetudini. Come del resto considero un segnale di
involuzione il fatto che il maschio alfa abbia smesso di corteggiare. Questo specialissimo momento della seduzione sembra infatti quasi del tutto scomparso per eccesso
di consumismo.
Oggi, esistono due
grandi teorie, la teoria del maschio alfa e della femmina alfa. Il maschio alfa
- per rispettare il pesante
fardello che la natura gli ha donato il giorno della sua nascita munendolo di
pene, deve comandare, decidere ed essere il leader del branco, e, di conseguenza, il diritto di accoppiarsi con tutte le
femmine che ne fanno parte. Il modo con cui ciò avviene può variare
notevolmente da specie a specie ma, sostanzialmente, il concetto è questo.
La femmina alfa - invece, è l’essere vaginomunita,
apparentemente perfetta e flessibile nei rapporti interpersonali. Non predilige
una particolare persona, ma si deforma, , mantenendo una fortissima componente di cinismo. ti da
corda, entra in confidenza, ti lascia intendere che forse potresti essere degno della
sua compagnia, e nessuno le potrà impedire di convertirti in pila per una notte. Finchè non ti scarichi continuerà ad usarti
come Joystick. Dopo, sei una cosa vagamente assimilabile ad un uomo.
Tutto questo a causa
di una grande confusione dei ruoli e dei generi. Solitamente queste teorie
suscitano in me tanta ilarità, e spesso il primo pensiero che mi viene in mente
e quello di dire al soggetto alfa:
“se a quel paese ci vai da solo o hai bisogno di essere
accompagnato!”
Ma poi noto come una
banale chiacchiera al bar, o come una semplice discussione con un gruppo di
persone (uomini o donne) fanno capire che questi pensieri vengano condivisi da
una società matriarcale/maschilista, in netta contrapposizione con se stessa, che va avanti per stereotipi.
E per quanto tutte le discussioni siano opinabili sul mondo maschilista o
femminista, la situazione è particolarmente dannosa a causa del suo essere
virale.
Per quanto si possa
fare dell’ironia sugli stereotipi e i ruoli, mi
ostino a pensare che la parità si nutre di differenze, e che si possa
essere femministe senza smettere di essere femminile, e di essere maschi senza
essere maschilisti.
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