Il senso di partecipazione civile costituisce il valore di uno
Stato che intende essere legato alla democrazia.
Se non riusciremo a capire tutto questo, il dolore ed il
sacrificio di tanti uomini, donne e pure bambini saranno stati inutili. Quello che
intendo dire, richiama le vicende che in questi ultimi mesi, dall'agosto scorso
sta continuando a dare spallate ad un territorio già in ginocchio. al sisma
senza fine si è aggiunto un evento atmosferico straordinario che ha paralizzato
strade e autostrade isolando interi Comuni.
Quello che come al solito viene messo sotto inchiesta e la
macchina burocratica, ma è la cosa giusta da fare?
davanti alle emergenze dovrebbe prevalere il senso della
collettività quelle cose che fanno di un paese una Nazione. insieme le correnti
politiche che solitamente se le suonano di santa ragione su mille distrazioni,
davanti a una catastrofe del genere si dovrebbero unire.
fatto salvo il diritto di critica dell'operato di chiunque, di
verificare che tutto sia stato fatto come si deve. È mai possibile, che fino a ieri la protezione
civile fiore all’occhiello di una Italia allo sbando, sia diventata all’improvviso
la causa o l’effetto dell’ecatombe avvenuto all’hotel Rigopiano?
Legittimo tutto lecito il diritto di critica, è importante e
sacrosanto però forse mentre infuria ancora la tormenta e il terremoto non dà
tregua, risulta essere ingiusta tutta questa critica.
Perché in questo modo ci si dimentica di quegli uomini che rischiano di morire,
e che sono arrivati a piedi nella neve per aiutare le popolazioni colpite dal
terremoto.
Forse sarebbe il caso di lavorare tutti insieme, invece di polemizzare
sarebbe meglio stringersi intorno agli uomini e alle donne che si fanno in quattro per gestire l’emergenza. Per la
Commissione, così come dovrebbe essere, sara il frutto di un'analisi successiva
agli eventi a stabilire le responsabilità.
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