Metti una sera, sabato sera, dopo aver passato una gradevole serata in compagnia di amici, ti accorgi di aver finito le sigarette. Come un qualsiasi fumatore, se senti la necessità di fumare, esci anche a notte fonda per andarle a comprare.
Ed è in questo preciso momento che ti tornano alla mente,
le famose parole: le
sigarette fanno male, ma non credevo fino a questo punto. Vi chiederete il perché,
bene, avevo appena schiacciato la dita nella portiera della macchina.... !!!
Senza farmi
prendere dall’ira, a parte qualche imprecazione, compro le sigarette, e mi
avvio verso il pronto soccorso, intanto avvertivo, mia moglie che se non mi
vedeva arrivare, per sua sfortuna, non ero scappato con l’amante, inventando la solita scusa
delle sigarette, ma che stavo andando al pronto soccorso per colpa delle
sigarette.
Mentre andavo immaginavo,
angosciato, la fila di persone che attendono il proprio turno, chi con una
gamba rotta, chi tutto sporco di sangue. Gente che si contorce tra gli spasmi
addominali, altri che piangono per un parente che soffre. Da tarda sera fino a
notte inoltrata in compagnia di chi aspetta il proprio turno su una sedia.
Mi siedo e comincio a guardare i compagni di sventura
cercando di capire cosa avessero, per quella sorta di cameratismo che si crea
fra chi ha i soliti problemi, e che si trasforma in “morte tua vita
mia” se c’è possibilità di essere visitati prima.
Accanto ho una
ragazza che ha mangiato pesante, lo deduco dall’alitosi aroma cipolla con un retro gusto di menta. In un angolo a sinistra una ragazza
e un ragazzo che giocano con i rispettivi cellulari. Nessun sintomo…. Una
signora anziana con la figlia mi sedeva di fronte, il suo era il caso più grave
della stanza, codice giallo. Alla mia destra gli elementi più buffi, croce e
delizia della serata:
una mamma col figlio, abbastanza grande da poter guidare un camion e abbastanza piccolo da dover essere accompagnato. Lei portava 2 Luis Vuitton sotto gli occhi. A discolpa, va detto che quando sono arrivato lei erano già 3 ore in attesa
una mamma col figlio, abbastanza grande da poter guidare un camion e abbastanza piccolo da dover essere accompagnato. Lei portava 2 Luis Vuitton sotto gli occhi. A discolpa, va detto che quando sono arrivato lei erano già 3 ore in attesa
I
due nell’angolo continuano imperterriti a giocare, nulla e nessuno li disturba.
I miei vicini invece…
MAMMA:
Marco, stai calmo per piacere!
MARCO:
Sì mamma… ma mi fa male!
MAMMA:
lo dicevo di stare attento, vuoi fare l’uomo! Fuuuuu (soffia)
MARCO:
ma ora chè mi fanno? Fuuuuu….
MAMMA:
chè ti fanno chè ti fanno…. Ti visitano, ti daranno 2 puntini…
MARCO:
Guarda, è arrivata un’ambulanza! (si alza e va verso gli infermieri che si
muovono veloci)
MAMMA:
Marco, vieni qui! Vieni qui ti ho detto! Fuuuuu… un’altra ambulanza….
Addiooooo….. che palle…. Eh, ma loro hanno voglia di finire sul giornale, eh?
Ora vedi quante gliene dico…
MARCO:
mamma, ma….
MAMMA:
Marco stai calmo per piacere! Non ti agitare! Fuuuuuuuuu…
E
avanti così, mentre l’orologio segnava le 00:30, poi 1:00, poi le …. E ancora
si affacciavano e si registravano “clienti” notturni: 4 filippine di cui solo
una “ammalata”, … Arrivano 3 marocchini, in camicia a fiorelloni e un sorriso a
24 karati..
“Noi
cerca nostro amico…. L’infermiera comincia a cercare… nulla… loro insistono…
ancora nulla… poi, un lampo di genio: l’infermiera estrae dal cubo magico un
nome … è lui! I tre rispondono si…!!! E
l’infermiera con un sorriso sarcastico …. Risponde: lo hanno preso i
carabinieri… !!! e i tre dove avere lui portato??.... l’infermiera senza
togliere quel bel sorriso, …. Se non è qua e lo hanno preso i carabinieri …. Dove
volete che sia il vostro amico …. !!!
dietro le sbarre risponde Marco mentre continuano a soffiare e la mamma a brontolare. … Intanto un omino in angolo
tiene in bella mostra una gamba con un gonfiore, la mostra e la gira, forse
spera che qualcuno gliela compra … ad un certo punto l’uomo chiede il ghiaccio,
l’infermiera: “ vuole andare in saletta per via della privacy?” ma non fa in tempo che si cala le brache, e appoggia
su il sacchetto di ghiaccio sintetico, sta 2 minuti e si ricompone… dopo 5
minuto la manfrina ricomincia…
guardo l’ora nell’atmosfera surreale che è la sala
d’attesa. Le due e mezzo. Fra i denti inanello un rosarione, mi sono rotto, ora firmo e vado via!” esclamo,
quando è troppo è troppo … vado dall’infermiera e le dico che me ne vado. Lei
abbassa facebook, mi guarda e fa:
“Non
è possibile, deve firmare, e la radiografia è già fatta… “
Le
sorrido. “Scommettiamo?”
Sbuffa..
“Un attimo, si metta seduto… “
Torno
a sedere e mi do un tempo, se entro 2 minuti non mi fanno sapere nulla, firma o
non firma alzo il culo e me ne vado.
Non
passa un minuto che arriva l’infermiera
“Spera…
venga”
Bene,
penso, mi fanno firmare!
Invece
mi accompagnano in sala visita fra il mormorio dei codici verdi e gialli
“Vediamo
se riusciamo a visitarla fra un paziente e l’altro” mi sussurra cercando di non
farsi sentire. Mi sdraiano su un lettino, perché chi solitamente ha una
probabile frattura alla mando deve restare disteso …!!!
Intanto me ne stavo spaparanzato a guardare in
faccia i miei ex compagni di avventura, che di sicuro mi maledicono.
Arriva
la dottoressa e in cinque minuti guarda le radiografie, mi medica, mi avverte
delle conseguenze, mi saluta e se ne va.
Finale:
esco alle 4 di notte, io non ho niente di rotto, solo una grossa contusione, ho
sonno, ma sto pensando di tornare anche questa sera con i pop-corn però!
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