domenica 12 gennaio 2014

VOCAZIONE O PROGETTO?





L’alternativa tra i due termini, che provocatoriamente ho voluto evidenziare non esiste, perché  in realtà  essi sono complementari. Tutti e due indicano la responsabilità con cui una persona affronta le decisioni di dare una configurazione alla propria esistenza: chi voglio essere? Che cosa voglio fare nella mia vita?


Tale decisione mette in movimento in noi tutta una serie di idee che ci attira irresistibilmente nel delineare il proprio futuro. Si tratta dunque di individuare quell’ideale su cui puntare l’intero capitale della propria vita – i propri talenti – alla fine, dunque, si può dire che la vocazione conduce per dinamismo a farsi progetto di vita, ed è prerogativa dell’uomo riconoscerle e accoglierle con responsabilità e libertà.

La scelta di seguire la propria vocazione è l’approdo alto a cui è finalizzato il processo educativo.  si capisce allora quanto sia importante l’educazione, dalla nascita fino alla maturità, e solitamente non coincide con la sua condizione di adulto, ma questo momento,  questa scelta, ha il suo periodo d’incubazione, che non è uguale per tutti.

E a questo fine diventa importante il ruolo dell’educatore che si pone di fianco in un dialogo fraterno e autorevole. E’ un aiuto che mentre consente a ciascuno di scoprire i propri talenti fa emergere, passo dopo passo, i modi e i luoghi migliori per investire.

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