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Noi uccideremo il desiderio, scateneremo l’ubriachezza,
il pettegolezzo, la delazione. Scateneremo una corruzione inaudita, spegneremo
ogni genio dell’infanzia. Tutto ridotto ad un unico denominatore, uguaglianza
piena […]
Una o due generazioni di corrotti ora sono
indispensabili; una corruzione inaudita, ignobile, che converta l’uomo in una
sozzura schifosa, paurosa, crudele, egoista: ecco cosa ci vuole […]
(da i Demoni di Dostoevskij)
Non
sempre i valori positivi, quelli dettati dalla nostra coscienza morale,
individualmente scelte o socialmente imposte, suscitano la nostra ammirazione. Spesso
i valori che ci emozionano sono il male anziché il bene.
Tale
premessa potrebbe risultare un po’ inquietante, in realtà questa considerazione
è nata dalla rilettura del romanzo de i demoni di Dostoevskij. La trama
interessa poco, e sommariamente riguarda l’azione di un gruppo di cospiratori che
portano scompiglio in una regione della Russia. Interessante è invece una paradossale somiglianza con quanto accade oggi.
Di ragioni infatti, c’è ne sono molte, e tutte buone. Prima di tutto è,
storicamente, il primo romanzo sul terrorismo, un tema che oggi è cronaca
quotidiana. Argomento sul quale, non abbiamo mai smesso di interrogarci. Come
se non bastasse, il protagonista, è forse il più inquietante fra gli
inquietanti: mistico e luciferino, stupratore e idealista, nichilista, praticamente
un nostro contemporaneo
Noi
che riteniamo la massima aspirazione
alla libertà una questione individuale
ed esistenziale, posso allora sospettare che la massima aspirazione al male,
per molti, è camuffata dietro alle varie
propagande politiche. Ma questa è una vera è propria illusione. Quello che
riteniamo un rinnovamento sociale è un pretesto che conduce al male fine a se
stesso, il tutto con compiaciuta freddezza. Usiamo la menzogna come strumento programmatico, si inventano gerarchie
e titoli per avere il controllo assoluto, si usa il termine suicido per
camuffare altri delitti.
Oggi
come nel romanzo il vero protagonista pur comparendo saltuariamente rispetto
agli altri personaggi, è il nodo intorno
al quale tutti i “demoni” agiscono. Mutando pelle ed ideologie all’occorrenza,
distrugge il mondo, macchiandosi dei crimini più orrendi, senza mai credere
veramente in ciò che fa.
Qui
non siamo di fronte a quelle ribellioni romantiche dell’ottocento, ma di fronte
a una radicale negazione della vita che ci ha portati all’indifferenza,
trasformando tutto in una sorta di ipocrita apparenza e normalità. Eppure è evidente che siamo
attratti dal fascino del male, così cerchiamo di colmare in qualsiasi modo e
con qualsiasi mezzo, la distanza tra la nostra visione del mondo e la realtà
desiderata. Mentre la ragione non ha
neanche bisogno di mentire per camuffare la trasgressione.
La “zona grigia”,
presente in ogni convivenza umana, è l’ossatura su cui si regge il potere oggi.
E più un dominio si fa totale, più attira con prepotenza “quel tipo umano che
di potere è ghiotto. E per quanto
diversi tra loro, hanno tutti un tratto in comune: la volontà di conservare il
loro privilegio, che nel campo significava rimanere vivi il più a lungo
possibile.
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