sabato 1 marzo 2014

L'ULTIMO CAPITOLO




Lo spazio rimasto in quella pagina della mia vita stava per terminare. Ancora poche righe e avrei dovuto iniziarne una nuova. Un altro anno è scivolato via, senza che lo volessi. 
Così, in quel giorno in cui non c'era nulla da fare, fermai le mie dita sulla tastiera cercando di immaginare il capitolo successivo e mi accorsi che avrei voluto scrivere tante delle cose che avevo già scritto.
 E che, nel migliore dei casi, sarà uno di quei libri difficili da leggere, dai periodi contorti, le frasi troppo brevi per esser portatrici di significato, i verbi mal coniugati, lunghi solitari, monologhi di un ventriloquo che parla guardandosi allo specchio per non  impazzire. Ma andava bene così.
Mi chiedo quante volte sono morto e quante sono resuscitato. Una sola cosa è certa: sono vivo. E questo mi bastava. Nella mia vita sono stato tante cose: un bambino triste, un'adolescente ribelle, un discreto studente, un marito, un papà, uno zingaro alla ricerca di un territorio incolto in cui spaziare, un animale ferito che cercava una tana, uno che aveva vissuto la propria vita come un uomo ma che sentiva come una donna.
Sfogliando queste pagine. Penso che ognuno di noi è fatto della storia che ha vissuto e che nella vita, non c’è nulla di gratuito. Se il mio passato è il prezzo che ho  dovuto pagare per essere quella che sono diventato, sono contento di aver pagato. Ora, sono un uomo che vive ogni giorno della sua vita come fosse l'ultimo.
Senza paura e vergogna della fragilità e del dolore. L'anima di una persona si veste di tanti, diversi colori. Basta imparare ad intonarli e tutto diventa Armonia.

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