domenica 1 maggio 2016

C'Era una volta il Primo Maggio





Primo maggio, festa del lavoro? Sì, ma di quale lavoro? Non certo inteso come diritto sancito dalla Costituzione. Ovvero, il lavoro è stato considerato un valore che consente l'affermazione della personalità umana, e L'art. 4 dice che i cittadini hanno diritto al lavoro: e questa affermazione va intesa nel senso che lo Stato si deve impegnare a intervenire nel sistema economico per creare possibilità di lavoro per i cittadini; interventi di questo tipo sono perciò un obbligo per il nostro Stato.

Chi sta al Governo dimentica i problemi reali della gente e dimentica pure che non bastano le campagne mediatiche sul Jobs Act, in cui si ripete che quel provvedimento dà lavoro, quando invece il suo risultato si è rivelato alquanto esiguo e di sola convenienza per le aziende.

L’aumento mensile ha prodotto il prevedibile entusiasmo del presidente del Consiglio Renzi che su twitter si è esibito nell’ottimismo dispettoso di ordinanza: «I dati del lavoro? – ha scritto – Dimostrano che #jobsact funziona: #italiariparte grazie alle riforme e all’energia di lavoratori e imprenditori #segnopiù»

A marzo l’occupazione recupera ma, rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, la variazione dell’occupazione è pressocché nulla. Il mercato del lavoro ristagna e, anzi, conferma l’andamento degli ultimi mesi, coerentemente con il piccolo e incerto cabotaggio del Pil. Il 2015 era stato considerato l’anno della svolta, l’anno dello strumento miracoloso, la lampada di Aladino il Jobs Act, peccato che a ridimensionare gli entusiasmi arrivano sempre i dati:


A marzo 2016 stima occupati +0,4% (+90 mila) su mese. 
Tasso di disoccupazione all’11,4% (-0,3 punti)
totale su base annua +0,1%


E giusto per essere chiari, per Eurostat la percentuale di occupati in Italia è la più bassa tra i 28 paesi dell’Unione, fatta esclusione per la Grecia. Quindi c’è poco da essere felici.

Non bisogna neanche dimenticare che il Jobs Act è giunto al capolinea, che succederà ora che gli incentivi andranno a diminuire? È stancante ed umiliante continuare a commentare questi numeri, senza far nulla a livello strutturale. Un malato cronico non va curato con somministrazioni di antibiotici … L’Italia riparte, ma il problema è verso dove!


Invece si continua la propaganda, come quando occorre comprare consensi in periodi preelettorali. Mentre il paese continua a sprofondare, il lavoro non esiste e i pensionati sopravvivono. la ripresa va stimolata in ben altri modi, iniziando dalla riduzione del costo del lavoro, ma con tagli veri non con promesse da marinaio …

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