domenica 5 maggio 2013

5 MAGGIO "GIORNATA NAZIONALE CONTRO LA PEDOFILIA E LA PEDOPORNOGRAFIA"

Purtroppo la piaga della pedofilia appare oggi di una gravità tale, da divenire motivo di emergenza sociale. Pian piano sta vacillando il tabù che vedeva la pedofilia relegata tra i fatti di cui non si parla per provare ad illudersi che, non parlandone, questi orrori non esistono.
I dati che pervengono da più parti, le grida di  denuncia e di richiesta di aiuto sono sempre più numerosi. E ci si trova impreparati a parlare di pedofilia, soprattutto se questa vive nel chiuso delle relazioni familiari. Ed ogni volta si rimane raccapricciati e nel contempo desiderosi di nascondere il problema nel girone della dimenticanza.
Telefono Azzurro ha reso pubblici i dati che si riferiscono alla pedofilia, e che ci mostrano una cruda realtà. Tra il 2008  e il 2010 sarebbero stati segnalati all’associazione circa 570 casi. Sarebbero quindi, in media, 191  all’anno i casi di abusi sui minori, solo in Italia. Ma le situazioni di sommerso, purtroppo, sembrano essere di gran lunga più numerose.
I dati di Telefono Azzurro provengono dalle segnalazioni pervenute alle sue linee di ascolto. Le vittime di cui si parla sono di età inferiore agli undici anni e, in percentuale, sono più numerose le segnalazioni di abuso su bambine. Quanto emerge è raccapricciante. Le bambine “subiscono in maggior misura toccamenti (120 casi di femmine, 55 di maschi) e abusi con penetrazione (42 femmine e 13 maschi). Più spesso dei maschi, ricevono proposte sessuali di tipo verbale. I maschi sembrano essere più spesso costretti ad assistere ad atti sessuali, oltre che a penetrazioni anali.” Gli abusi, nel 90% dei casi riguardano i bambini italiani.
Ma il dato che lascia assolutamente costernati è quello che  smentisce il luogo comune che vuole il pedofilo come un “estraneo” e che invece mostra che la maggior parte degli abusi vengono commessi all’interno del nucleo familiare, proprio da quelle persone che dovrebbero difendere e proteggere i bambini, per una legge naturale. 
Oltre ai nonni, ai genitori o ai parenti stretti, in vari casi, i responsabili di abusi sono persone che orbitano nella cerchia familiare: amici, vicini di casa, insegnanti. Solo il 9,6 degli abusi sessuali avviene in ambiente estraneo al bambino. L’1% delle segnalazioni riguarda i religiosi. Le donne sono autrici degli abusi nel 12,8% dei casi. Quindi per il restante 87,2% la pedofilia è opera di uomini.
Il report di Telefono Azzurro pone in evidenza il fatto che in Italia i dati di denuncia di abusi sono di gran lunga inferiori ai dati che provengono dagli altri paesi europei.
Ciò è dovuto al fatto che il silenzio e l’omertà  non consentono di far venire alla luce numerosissimi abusi. Molte violenze sono celate nei vari contesti sociali, quali la scuola. In Italia ad esempio, talvolta sono emersi casi eclatanti che sembrano essere avvenuti proprio nelle scuole. Un caso molto discusso e tuttora al vaglio della giustizia penale è quello  avvenuto nell’asilo di Rignano Flaminio (RM).
Inoltre, uno dei motivi per cui gli abusi non riescono ad uscire dal nascondimento è legato al fatto che i pedofili non sono certo facili da stanare. Si mimetizzano all’interno della comunità e si presentano spesso come persone socievoli, sorridenti e disponibili. Essi cioè, nascondono il mostruoso all’interno di sé.
Oggi, inoltre, il pedofilo può nascondersi ancora più facilmente utilizzando gli strumenti informatici che favoriscono l’adescamento online di bambini ed adolescenti. Proprio per questo motivo l’informazione e la sensibilizzazione sono importanti e necessari per prevenire le varie forme di abuso.
Non è più tempo di tempo di nascondere l’agghiacciante realtà. Non è più tempo di chiudere gli occhi di fronte a sospetti e dubbi. E’ tempo di uscire dal silenzio. Per non far morire i sogni dei bambini. Di tutti i bambini.
Maria Rosaria De Simone

Nessun commento:

Posta un commento