... ANCHE SE SO CHE CIO’ MI FARA’ SOFFRIRE ….
Mi ritrovo con mia figlia alla soglia degli esami di terza
media e uno stralcio di futuro da organizzare, sembra ieri che entrava al nido
con i suoi pianti.
I figli quell’elemento in
più che porta gioia e disperazione in tutte le famiglie.
Li abbiamo tenuti in
bracci, li abbiamo curati, vezzeggiati, sono un pezzo di noi e pensi di sapere
tutto, li leggi come un libro aperto, poi basta una battuta, una frase,
un atteggiamento e, improvvisamente, non li riconosci più, ti sembra un
estraneo.
Chi è nostro figlio, che cosa vuole?? Domande che forse avremmo
dovuto porci prima ma è arrivato tutto
così in fretta.
Che tipo di genitori siamo? Credo siamo genitori normali,
credibili e anche amorevoli, tanto che è
difficile rompere brutalmente con loro, ribellarsi. Pensiamo di essere sempre
in contatto con loro, usiamo i cellulari, skype per comuninicare, invece ci
disperiamo e li perdiamo di vista.
Quindi quando nostro figlio cerca la propria strada diventa
un alieno??? Qualche volta si, una madre, avendolo generato, ha l’idea di
sapere veramente tutto del proprio figlio, ma è un’ illusione. Noi occidentali
e ancor di più noi italiani, non abbiamo affatto l’idea che nostro figlio sia
qualcosa di diverso da noi, lo vediamo come una nostra propaggine, invece,
dovrebbe poter essere un individuo totalmente diverso .
Ci è difficile lasciarlo andare, lasciare che abbia la propria
vita, anche a dispetto delle nostre aspettative, magari non necessariamente
tesa al guadagno e al successo.
Siamo lontani mille miglia dai giovani ribelli della mia
generazione, oggi i ragazzi sembra che siano molto più compiacenti.
Quello che maggiormente mi spaventa sono quei giovani che
cercano di seguire le linee comode tracciate dai genitori, portando
inevitabilmente a una società vecchia e immobile. Per questo accuso soprattutto
l’incoerenza dei miei coetanei che hanno creduto in certi ideali e di aver poi,
in modo silenzioso, ripristinato proprio i valori che hanno combattuto.
Sono
politicamente corretti, firmano appelli, votano a sinistra e poi mandano i
figli alle scuole private, usano gli agganci e le conoscenze per trovargli
lavoro.
Quello che spero io, invece, e che mia figlia
indipendentemente da cosa possa fare, o riservarle il futuro, spero solo che
sia felice con se stessa e che mantenga la propria dignità, quei valori per i
quali mi sono sempre battuto e che ho cercato di far capire anche a lei, che sia vicino a me o a
1000 km di distanza non importa, l’importate e che sia serena con se stessa,
per il resto c’è rimedio.