ll Po il
grande sornione, scorre tacito e silenzioso, scandendo la vita e i ritmi
della gente del Po. Ma quando ruggisce fa sentire la sua voce, e mai come oggi
il suo ruggito echeggia nella piana ricordando che come il re della giungla
esige rispetto, e questo la gente del Po lo sa.
Tutti dovrebbero avere rispetto
con i fiumi e i torrenti che a migliaia solcano la nostra cara e ferita Italia.
Ma non è sempre
così. Per un po’, per qualche misterioso capriccio della natura, i fiumi si
lasciano andare, diventano secchi, consunti putridi e ci regalano le zanzare.
Qui sta il grande errore, l'uomo chiede e pretende confidenza, ci vanno a
vivere dentro, non li curano più, tanto ormai … Così le tante autorità si
perdono nella burocrazia, le manutenzioni non si fanno, i detriti accumulati
non si tolgono. Manca poco che si diano le licenze edilizie. Ma quelle, in
Italia, non servono.
Poi un bel giorno il fiume alza la testa, ruggisce manifestando tutta la sua ira, e spazza via
tutto, risvegliando dal torpore i tanti che avevano diagnosticato la sua
fine. Fortuna vuole che la gente del Po ha imparato a convivere con la
forza e la violenza del grande fiume con il quale fanno i conti da millenni.