martedì 14 ottobre 2014

RIFLESSIONE GASTRONOMICA


Sono in cucina alle prese con i fornelli, e penso tra un’impanata e un’altra, che brutto periodo che stiamo attraversando, questa maledetta crisi sta modificando anche la tipologia di domanda ed offerta.

Oggi la spesa è diventata una voce importante nel contesto economico di una famiglia, il contenimento del quale può fare la differenza a fine mese. Oggi i piaceri della tavola sono un miraggio, e questo per due fattori:

primo, fino a qualche anno fa in casa si lavorava in due, perdendo la voglia di restare in cucina, acquistando prodotti  semilavorati o addirittura pronti al consumo. Secondo, sono i prodotti stessi che oggi hanno cambiato il rapporto di valore nei riguardi della filiera. Non esiste più il prodotto buono che costa meno, ma esistono le offerte speciali.
Ricordo da giovane quando andavo dai miei nonni, cucinavano con quello che avevano, e la frutta e la verdura arrivava direttamente dal  giardino. Ho ancora il ricordo di quei profumi che si sentivano fino in strada.

Tempi passati impossibile paragonarli ai tempi attuali, pero provate a riflettere, sembra un paradosso, ma è la realtà. Quanti di voi ancora oggi mangiano piatti poveri, piatti che i nostri nonni preparavano con i prezzi meno pregiati della carne, come le code il fegato il guanciale.


Non voglio darvi ricette e neanche consigli per gli acquisti. Non sono né cuoco e né pubblicitario, ma vi invito a riflettere, l’uomo moderno è il risultato della storia, la tecnologia di oggi è stupefacente, ma nella frenesia di raggiungere traguardi sempre più ambiziosi ha perso quel buon senso che avevano i nostri nonni.

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