lunedì 27 gennaio 2014

TRA ME E IL MIO FUTURO



Mi sembra ci siano persone che aspettano il futuro come un’ossessione. Ovvero sono vampiri del presente che ne succhiano il sangue voracemente.

Il presente lo considerano come un ponte traballante fatto di canne di bambù. 

…Ricordi di anni passati mi sovvengono… quando a 20 anni pensavo "chissà cosa mi porteranno i 30" e così via. Però non ho mai avuto l'ossessione di raggiungerli. Ora che li ho raggiunti, la revisione degli anni mi porta ad una verifica: 20 anni insignificanti, 30 anni incasinati, alla soglia dei 40 anni cosi così, 50 vedremo…!Ho imparato che la costruzione progettuale del presente è la cosa migliore, perché il presente è l'unico tempo veramente "mio".

Il passato è andato, il futuro non ha niente a che fare con me e forse non lo raggiungerò mai. Fateci caso al presente: disegniamo le scelte, fabbrichiamo i progetti viviamo i nostri affetti. Comprendo l'angoscia o il volere che il futuro si affretti, solo in casi nel quale il presente è veramente orrendo, insopportabile: la speranza di cambiarlo passa da una cruna, verso il futuro.

Forse la mia è la visione di una persona che comunque ha raggiunto (dal suo passato al presente attuale) degli obiettivi. Raggiunti questi stepp, oltremodo positivi, potrei anche adagiarmi nel presente, sorta di "bon vivre"...

Ma non è così: amici e conoscenti a pari condizione, s'affrettano ancora verso obiettivi che a tutti i costi vogliono raggiungere assolutamente entro breve tempo, senza che abbiano capito che acuire i valori dell'oggi vuol dire prolungarne il gusto del domani …...


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