Rimane
un rito o conta veramente aprire la porta santa?
Per me
che sono appassionato di storia, e ho la cattiva abitudine di pormi troppo
domande, ci sarà qualcuno che mi dia una risposta razionale e non ideologica a
questo evento che sembra solo l'ennesimo effetto mediatico? Una kermesse che costa migliaia di miliardi
ai contribuenti italiani e arricchisce Vaticano, commercianti e albergatori. Come del resto è sempre stato fin dal 1300, quando fu lanciato per la prima volta da Celestino
V. Il quale concedeva l’indulgenza plenaria a chi andava a visitare la sua
abbazia, quella di Collemaggio, che è vicino all’Aquila. Seguito sulla stessa
falsa riga dal suo successore Papa Bonifacio
Oggi,
storditi e militarizzati, possiamo solo cercare di evitare il peggio, di
proteggerci dalla melassa dei giornali italiani, dalla spettacolarizzazione di
una sofferenza personale deformata in peccato da perdonare. Possiamo solo
cercare di capire come e perché siamo arrivati a questo. Come e perché Celestino
V, si inventò la prima “perdonanza”. la “grande indulgenza”, e
cioè la salvezza dell’anima ma anche del corpo. Perché con l’indulgenza
plenaria si cancellavano per intero gli effetti negativi di qualsiasi
peccato. Più o meno lo stesso trattamento che veniva riservato a chi partiva
per la Crociata. Perché la
paura dell’inferno era ed è forte, connaturata a questo mondo e bene
incrapettata negli animi dei credenti. Quindi, l’idea di ottenere l’indulgenza
plenaria che vale anche per l’assassino, per il truffatore o per chiunque abbia
commesso un reato, purché si rechi a visitare
le quattro basiliche, era ed è
irresistibile.
Eccezioni?
Certo! Erano esclusi dalla salvezza: i cristiani che commerciavano con i
Saraceni, il re Federico di Sicilia, con tutti i siciliani e i Colonna.
Insomma, il giubileo sin dal suo “concepimento” fu legato a logiche di
consolidamento del potere, non solo economico
Molto si potrà leggere, e troppo vi faranno vedere nelle
televisioni, della saga dei pellegrini che andranno a Roma, a mondarsi
dei peccati, stipati dentro grandi bisonti, con tanto di cesso e Tv, con ognuno dentro 54 penitenti, e una ragazzotta parlante al microfono. Tutto sarà preconfezionato e servito bello e pulito,
una gigantesca operazione di
disinformazione per l’edificazione del popolo coglione.
Quello che trovo più tremendo, nella sua prosaica banalità è che
Roma, con tutti i miliardi spesi per sopperire alle pretese del Vaticano, non
riesca a sistemare una delle cose per le quali è tristemente famosa in tutto il
mondo: i vespasiani (comunemente chiamati cessi). Che non funzionano, sono
chiusi, o quando sono aperti sono sporchi, spesso indecenti. Perché hai voglia
la remissione dei peccati, hai voglia la benedizione papale, hai voglia gli
spettacoli giubilari con cori celestiali, ma quando il pellegrino deve fare la
pipì non ci sono peccati che reggano.
Mentre scrivo, continua sotto il Gianicolo, la grottesca saga
della vendetta di Agrippina, che cerca di fermare la folla che pretende di entrare al supermercato del Papa, mentre le televisioni ci martelleranno con le dirette di masse osannanti, pronti a sventolare vessilli proprio come fanno
gli ultras o come quel gruppo di Jihadisti che minaccia tutto il mondo occidentale. Roma eterna sopporterà anche questo. Roma ladrona s'approfitterà
anche di questo.
Il paradosso buffo, alla radice dei Giubilei è che la chiesa di
Roma che si arroga il diritto di «liberare dai peccati» è lei, secolo dopo
secolo, la più sfacciata peccatrice sulla terra. Non ultima cosa che tacciono,
è il fatto che la chiesa di Roma, intesa come potere temporale, è stata uno
degli stati più corrotti, venali, disonesti, cupi e pesanti, del mondo,
dall’uso sistematico e plateale della corda, della gogna, del boia, alla
sistematica oppressione e soppressione e di ogni tipo di eresia alla
ghettizzazione degli ebrei, al sanfedismo medievale più bieco... sotto la faccia
buonista del papa in versione mediatica
un occhio anche solo un po’ attento vede subito l’integralismo e un
cattocomunismo che affiorano trionfanti.